Un disegno di legge per garantire a tutti gli insegnanti, dalla scuola dell’infanzia fino ai professori della secondaria di secondo grado, lo stesso trattamento economico. È il risultato di una riflessione dell’onorevole Fausto Raciti del Partito Democratico.
L’obiettivo del disegno di legge è quello di riconoscere la “Funziona Unica del Docente“.
Salvo Altadonna, portavoce del Comitato Funzione Docente, dichiara: “Non si tratta di regolamentare qualcosa di nuovo, ma di applicare quanto già previsto dalla legge. In particolare l’art. 395 del D.Lgs. 16-4-1994, n. 297 (testo unico) che definisce come UNICA la Funzione Docente, la legge 53/2003 che ha stabilito il titolo d’accesso unico all’insegnamento. A queste fonti si aggiungono le norme sul pubblico impiego e lo stesso CCNL che solo per un patto sindacale stabilisce tabelle stipendiali differenti tra docenti di ordine di scuole diverso.“
“Lo studio che circa sei mesi fa mi è stato presentato dal Comitato Funzione Docente – continua il Deputato del PD Fausto Raciti – è stato verificato dai nostri esperti ed è risultato legittimo, puntuale e dettagliato, nonostante il mondo della Scuola necessiti di una riforma più ampia dal punto di vista didattico e metodologico non possiamo permettere che le norme già esistenti vengano disapplicate. Ho avuto modo, nei diversi incontri di approfondimento con il Comitato, di rendermi conto che esistono luoghi di approfondimento in cui docenti ma non solo progettano, propongo e sviluppano, sulla base della loro esperienza e del continuo studio e approfondimento, percorsi innovativi rispetto all’impianto educativo del nostro paese. A mio avviso – prosegue Fausto Raciti – uno dei modi per non spegnere la passione, l’entusiasmo ed il senso dello Stato che Docenti e Dirigenti Scolatici hanno, è quello di riconoscere la loro funzione in modo inequivocabile.“
E conclude: “Conto a breve di incontrare altre organizzazioni di professionisti della scuola al fine di lavorare parallelamente su una riforma della Scuola con la “R” maiuscola che incida pedagogicamente sul nostro sistema educativo, senza tralasciare vere e legittime vertenze come quella delriconoscimento giuridico della figure del Collaboratore del Dirigente Scolastico, piuttosto che l’equiparazione autentica dei Dirigenti Scolastici a Funzionari di Stato.”