Tiziana Drago, senatrice di Fratelli d’Italia, è preoccupata dall’aumento dei contagi e dalla riapertura delle scuole.
“La Scuola italiana a breve riaprirà i battenti e, mentre si chiede ai docenti di procedere ad “autovalutazioni”, già da qualche anno, per il caro Ministro Bianchi, non vi è dubbio che tutto vada bene, che nessun peggioramento nella diffusione ed incidenza dei contagi vi sia stato e che, pertanto, vi siano i presupposti per una riapertura in presenza al 100%” afferma.
“Bene ha fatto Patrizio Veronelli, segretario del CIPE (Confederazione Italiana PEdiatri) del Lazio a puntualizzare, come da tempo sostiene FdI, quanto sia urgente intervenire con sistemi di purificazione dell’aria nelle aule, onde limitare, non solo la diffusione del Covid, quanto di altre malattie respiratorie” aggiunge il membro commissione Parlamentare Infanzia e Adolescenza.
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“Inoltre come ho già affermato prima dell’inizio dell’anno scolastico in corso e durante, i nostri studenti, e non solo loro, si ammalano ugualmente di polmonite o malattie similari a causa dell’esposizione “in classe” a temperature rigide, per via delle finestre mantenute aperte. Altro inciso riguarda lo spreco energetico, per via del mantenimento dei caloriferi attivi, nonostante la situazione sopra descritta” prosegue.
“Ecco, quindi, la proposta di utilizzare la misura del bonus 110% per realizzare quanto da noi proposto da tempo. E nell’immediato? È saggio mantenere “tutti” i discenti in presenza nelle aule? Non sarebbe auspicabile, vista la situazione, pensare nuovamente alla DID (mero pensiero personale), con alternanza settimanale dei gruppi in presenza e a distanza?” chiede.
“E visto che alle scuole sono state erogate quote per fronteggiare le esigenze legate al periodo pandemico, perché non prevedere l’installazione di rilevatori di CO2 (€50 cad. circa) in modo tale che, in attesa di interventi più corposi, si possa monitorare il livello di anidride carbonica nell’aria che pare fungere, oltre un livello tollerabile, da vettore alla circolazione di virus?” continua.
“Avevamo anche proposto i tamponi salivari. Il vaccino, probabilmente, attenua la manifestazione del virus, ma non difende in toto, per cui, gira e rigira, i tamponi e le mascherine (non quelle attualmente distribuite dal Ministero) dovranno esser utilizzati. Del resto, con l’ipotetica presenza in classe del 50% degli alunni, il costo dei tamponi per la somministrazione settimanale, verrebbe, in tal modo, spalmato su due settimane. Caro ministro, l’opposizione costruttiva c’è. Le nuove generazioni sono preziose per tutti” conclude.