Luisa Stracqualursi, ricercatrice in Statistica presso l’Università di Bologna, aveva appena scoperto che il suo cancro al seno si era esteso al punto da non essere più curabile in Italia. Presa dallo sconforto la professoressa aveva deciso che quel giorno sarebbe entrata in aula per l’ultima volta, dicendo quindi ai suoi studenti che non sarebbe più tornata. E così ha aperto loro il suo cuore, mostrando anche il suo dolore e la sua umana debolezza.
Ed i ragazzi non sono rimasti impassibili davanti al suo grido di aiuto: da quel giorno hanno fatto di tutto per aiutare la loro professoressa, che sta lottando contro un carcinoma infiltrante al seno in stadio avanzato.
Ad oggi l’unica possibilità di cura per Luisa è quella di una immunoterapia sperimentale disponibile solo negli USA, ma per farla c’è bisogno 300.000 euro.
Gli studenti di Luisa Stracqualursi allora si sono mobilitati per la loro professoressa, di statistica ma soprattutto di vita, perchè “La vita è un po’ come il gioco del calcio. Il risultato non è detto fino all’ultimo minuto; un giocatore da solo non è nessuno, ha bisogno della squadra e quindi noi esseri umani abbiamo bisogno tutti gli uni degli altri“.
E così Luisa Stracqualursi, i suoi studenti, gli amici ed i colleghi hanno unito tutte le loro forze per raccogliere il denaro necessario per continuare a sperare.