Eleonora Girolimini, 39 anni è la mamma di quattro bambini che ha perso la vita venerdì notte nella tragedia di Corinaldo. Aveva accompagnato la figlia Gemma di 11 anni. Il concerto del dj set cantante trap Sfera Ebbasta era il suo regalo e si è trasformato in un incubo in pochi attimi nella discoteca La Lanterna Azzurra. Insieme a lei hanno perso la vita anche cinque minorenni.
Le figlie gemelle di 7 anni hanno voluto salutare la loro mamma scrivendo un bigliettino, che hanno fatto mettere nella bara dal papà, che inizia con “Cara mamma, mi dispiace che sei morta“.
Paolo il marito, sconvolto dalla vicenda, racconta cosa è accaduto: “Mi rivedo lì in piedi ad aspettare con mia moglie e mia figlia Gemma, la più grande, quello che ci hanno spacciato per un concerto. Gliene concediamo uno all’anno e quella era la sua serata, biglietto da 22 euro. Convocazione alle dieci di sera, ci hanno fatto entrare alle undici e mezzo e ci hanno detto che lui sarebbe arrivato forse alle due per fare una mezz’oretta di show. Vedevo arrivare sempre più ragazzi, il locale era strapieno. Era una noia aspettare ma con Eleonora ci siamo detti: ormai siamo qui, facciamole questo regalo. Poi all’improvviso ho sentito quell’odore acre che pizzicava la gola…“.
Anche lui ha confermato che a scatenare il panico è stato lo spruzzo dello spray al peperoncino: “Eleonora e Gemma erano a un passo da me, vicine l’una all’altra. Io gironzolavo nell’attesa. All’improvviso una massa di ragazzi è arrivata nella mia direzione e mi ha praticamente trascinato fuori. Non sono nemmeno cascato, sarà durato un minuto, forse due. Poi mi sono messo a cercare come un pazzo, non le vedevo più. Finché ho ritrovato Gemma che urlava: la mamma è giù. E ho visto Eleonora per terra“.
Insieme a lei hanno perso la vita cinque minorenni. Paolo ha dichiarato al Corriere: “Devo essere forte, non posso stare qui a piangere tutto il giorno, ci sono quattro bambini piccoli che hanno bisogno di me. Devo riprendere il filo da dove l’ha lasciato lei… Non ce la farò mai“.
Un episodio drammatico che fa riflettere su queste esibizioni a notte inoltrata quando il pubblico è a maggioranza minorenne.