A 12 anni è costretta a cambiare scuola. No, nessuna strategia per ottenere voti migliori altrove. Questa ragazza è stata costretta e la colpa è dei bulli, nulla di più, nulla di meno.
Ha quindi cambiato istituto il 9 Aprile e da quel giorno è come se fosse rinata. La sofferenza della ragazza si unisce alla rabbia dei genitori, i quali non accettano il comportamento tenuto dalla scuola, la quale ha cercato di minimizzare quanto accaduto. Eppure è una delle scuole più blasonate di Ferrara.
Quello che ha dovuto sopportare la 12enne è stato terribile. Interminabili mesi in cui si alternavano gli insulti: “Ti spacco quel flauto di merda” “Goditi il fidanzato ora, poi si troverà una più bella e magra di te” “Dammi i compiti, tu sei al nostro servizio” e ancora “Non puoi respirare, inquini l’aria. Dove cammini avveleni il suolo, non puoi vivere, o essere una di noi”. Come può una ragazza poter vivere serenamente la propria vita in queste condizioni?
Quindi è stata presa l’importante decisione: cambiare scuola. Nel farlo, la ragazza ha deciso di scrivere una lettera diretta ai professori, ai “compagni di classe” e alla città di Ferrara che, proprio in questi giorni, ha a che fare con situazioni scottanti per quel che riguarda il bullismo. Ecco la lettera:
“Cari compagni, si fa per dire, in questi giorni le cose in classe si sono aggravate e io non ci ho più visto. Mi sono stancata di questa situazione che va avanti da troppo tempo e lo sapete anche voi. Mi sono stancata di stare qua in questa classe. Mi sono stancata di sentirmi dire che non faccio parte della vostra squadra, ma sapete? È molto meglio così.
Non voglio fare parte di una squadra di bugiardi e sì, me ne sono andata, cambio scuola.
Finalmente l’ho fatto. Mi sono rotta e sappiate che non me ne vado da perdente, perché io non perdo, lascio perdere. Lascio perdere questa situazione e non proverò più a rifare la testa a chi non ce l’ha. È come se chiedessi ad uno dei miei gatti di abbaiare: non si può. E quindi si, sono stanca di tutto e tutti.
Perciò basta, vado a essere finalmente felice, che in questa gabbia di matti non lo sono mai stata. E mi spiace per quelle due o tre persone che invece mi volevano bene, uno di questi, ci tengo a fare il suo nome, c’è sempre stato a difendermi e ha avuto il coraggio di farlo anche quando si era uno contro 27.
Io lo ringrazio, come ringrazio le altre poche persone che mi volevano bene. Da molti sono delusa: non da quelli che mi hanno attaccata ma da quelli che sono stati in silenzio.
Infine saluto gli insegnanti che mi hanno istruita ed educata e che sono sempre, o quasi, stati corretti. Detto questo, addio, sono felice di andarmene.”