“Depressione sorridente” è il termine con cui The Conversation identifica una nuova tipologia di malattia che colpisce tra il 15 e il 40% della popolazione già in età giovanile. E’ una depressione atipica, agli occhi di tutti la persona si presenta sempre sorridente e felice, di fatto assume una maschera davanti agli altri, perché dentro soffre un disagio continuo.
Questo genere di persone hanno delle caratteristiche ben precise: per esempio, quando hanno dei riconoscimenti sul lavoro o vivono esperienze gratificanti si sentono appagate, euforiche, ma a poco a poco l’effetto svanisce e si sentono senza speranza. Hanno cambi repentini di umore, difficoltà ad accettare le critiche e i rifiuti. Il momento peggiore della giornata è la sera quando sentono il bisogno di dormire più ore prolungando il sonno normale.
Comprendere di avere un problema è il primo passo fondamentale verso la guarigione di questa condizione. Chi ne soffre tende a negare il malessere perché analizza razionalmente la sua vita e, considerando di non aver nulla per cui essere depresso, finisce per sottovalutare ciò che sente realmente.
Il secondo passo è smettere di affrontare con razionalità la propria giornata. Un valido aiuto, secondo gli esperti, può essere la meditazione e l’attività fisica che apportano benefici non solo a livello fisico, ma anche psicologico, non trascurando di ricorrere all’aiuto di un professionista.
Un altro passo consigliato in questi casi è aiutare gli altri, tramite il volontariato, perché sposta l’attenzione da se stessi.