La scuola in presenza non si discute, lo sa bene chi la mattina entra in classe e per prima cosa scruta gli occhi di ciascun ragazzo facendo il personale appello di presenza vera.
Quegli occhi ti sanno dire se stanno lì per ascoltarti per piacere o per dovere; non li segni assente nel registro ma sai che sono quelli a cui devi rivolgerti più spesso, quelli che devi incontrare ogni secondo in cui parli o ti muovi…
Ecco ciò lo puoi fare se hai passione e se hai la consapevolezza che insegnare non è una missione ma una professione che non puoi improvvisare e sicuramente non da tutti.
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Perché importante è la professionalità ma il cuore, l’empatia, quella non la impari e la DaD ha purtroppo svelato ancora di più questo gap. Chi insegna con passione continua a farlo in DAD e con professionalità troverà gli spunti giusti per cercare di entusiasmare sempre i propri alunni chi invece ha trovato nell’insegnamento un ripiego la DaD è il modo giusto per continuare a mettere la distanza che c’è sempre stata tra docente ed alunno.
– Maria Sacco, insegnante
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