Mens sana in corpore sano dicevano i latini. E per avere un corpo sano è necessario passare per un’alimentazione sana, bilanciata e corretta. Ma la frenesia dei tempi moderni, sempre più frequentemente, impedisce le sane abitudini, portandoci dunque ad avere un regime alimentare non proprio in linea con le necessità del nostro organismo.
Ormai è pieno di locali in cui è possibile mangiare a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ma questi orari “liberi” fanno bene al nostro corpo? Secondo alcuni studiosi esistono degli orari ottimali per nutrirsi.
Partiamo dalla colazione. È risaputo che questo sia il pasto più importante del giorno. Secondo il cronobiologo Roberto Manfredini questa darebbe benzina al corpo quando tutti i sistemi metabolici sono più pronti a consumarla. La colazione inoltre rappresenterebbe il momento migliore nel quale concedersi qualche piccolo sgarro alimentare.
Per quanto riguarda la cena, invece, l’orario ideale sarebbe quello compreso tra le 18.30 e le 19.30. Questa poi dovrebbe essere rigorosamente leggera. Manfredini inoltre fornisce qualche dettaglio interessante sull’alimentazione, specialmente per quel che riguarda il rinomato “spuntino notturno”.
«Dovremmo evitare di mangiare tra la cena e il risveglio, lasciando dodici ore di riposo all’organismo. Di notte, infatti, il metabolismo è al minimo, il consumo energetico è bassissimo e l’apparato digerente non è pronto a ricevere cibo. Gli ormoni della sazietà funzionano meno, il fegato non gestisce bene i grassi e il sistema dell’insulina, che regola i livelli di zuccheri nel sangue, non lavora bene. Per questo, una fetta di torta consumata dopo cena fa alzare di più la glicemia rispetto a una consumata al mattino. E se diventa un’abitudine, porta a ingrassare e a sviluppare con maggior facilità la sindrome metabolica o il diabete».
Altri studi inoltre confermano come la tempistica alimentare incida anche su ciò che consumiamo all’interno del pasto stesso. Secondo una ricerca dell’Institute for Clinical Sciences di Singapore si è dimostrato che, iniziando il pasto assumendo verdure, si allungano i tempi di assorbimento del glucosio, evitando i picchi di glicemia e insulina, abbassando dunque il livello di glicemia stesso.
È sconsigliato dunque iniziare il pasto con i carboidrati mentre andrebbe incoraggiato un antipasto a base vegetale.