La proposta di Matteo Salvini di dotare le scuole di telecamere per vigilare sulla sicurezza degli alunni e dei docenti incontra la bocciatura del Coordinamento delle scuole d’Infanzia, che scrive: “Si avvia una stagione di controllo sistematico sulle relazioni tra i bambini, docenti e educatori esponendo i processi educativi a controlli esterni. Sarà un grande fratello a controllare tutto, conserverà le immagini e potrà usarle in qualsiasi momento contro gli adulti – che sono stati bambini – per indicizzare, giudicare selezionare in base a comportamenti che qualcuno potrà ritenere sbagliati. Quali saranno gli effetti sullo sviluppo e sulla crescita, e quali le conseguenze sui cittadini che questi bambini diventeranno un giorno, se, fin dalla più tenera età, sarà instillato loro invece che un rapporto di fiducia verso le istituzioni, un rapporto di timore, insicurezza, paura, mitigato in modo improprio dalle videocamere che tutto potranno filmare registrare ed esporre in futuro come prova di una tendenza precoce a comportamenti non graditi?”
C’è inoltre il problema della libertà di insegnamento da parte dei maestri che non potrebbero più instaurare un vero rapporto con gli alunni. La soluzione, quindi, potrebbe essere controproducente.
“I rari comportamenti, inadeguati e riprovevoli che si sono verificati in questi anni non trovano giustizia attraverso un video controllo indistinto.”