Ad indagini in corso le accuse per l’infermiera che rubava tamponi potrebbero essere di concorso in falsità materiale, sostituzione di persona ed esercizio arbitrario della professione medica, il rischio è che tra i 30 pazienti qualcuno sia positivo.
Una coppia di Civitavecchia è stata accusata di aver effettuato decine di tamponi in maniera illegittima e a pagamento. Si tratta di un’infermiera presso l’Ospedale San Paolo e il suo compagno, la donna si occupava di rubare i tamponi nel reparto di ortopedia all’ospedale dove lavorava mentre il marito si fingeva medico e faceva effettuare i tamponi falsificando i referti con la firma dello Spallanzani.
Le accuse di reato fino ad ora risultano concorso in falsità materiale, sostituzione di persona ed esercizio arbitrario della professione medica, ma potrebbero essere molti di più, il rischio è infatti che uno dei “pazienti” fosse positivo e risultando negativo abbia sparso involontariamente il virus.
La truffa avrebbe avuto inizio ad aprile, poi si è conclusa grazie ad una donna che si era insospettita da alcuni particolari del referto, portandolo prima allo Spallanzani e poi al San Paolo di Civitavecchia dove la ASL4 di Roma ha dato via alle indagini. Nella perquisizione domestica della coppia sono stati trovati numerosi stick e tamponi, oltre che numeroso materiale medico probabilmente rubato.