Una ragazza di 23 anni originaria del Ghana, fino a poco tempo fa residente a Sospirolo in Veneto, è finita sotto accusa perché inviava fotografie pedopornografiche tramite Whatsapp ai suoi amici con la presunta intenzione di farsi pubblicità.
Proprio un suo amico l’ha denunciata vedendosi arrivare queste foto. Lei, ballerina in Germania è arrivata nel Veneto tuffandosi nella rete della pedopornografia che ha poi esportato anche nella provincia di Belluno.
Lo scorso 14 agosto in una nota Meter, onlus fondata da don Di Noto, è stata diffusa la notizia della scoperta online dei “rare tor” (raro materiale di neonati abusati) diffusi tramite un free hosting con estensione .nz (Nuova Zelanda). La segnalazione della presenza dei file in rete è stata fatta alla Polizia Postale Neozelandese, per conoscenza alla Polizia Postale Italiana insieme alla Instra Corporation, Melbourne, Australia per un intervento immediato.
Il materiale si trovava in 9 cartelle: 31 video e 228 foto che coinvolgevano decine di neonati (maschi e femmine). Don Fortunato Di Noto, presidente di Meter onlus, ha commentato: “Non sono solo numeri, sono il drammatico risultato del florido e inarrestabile mercato pedopornografico. Questa volta, ma già era accaduto, di neonati. Sono ormai migliaia i neonati che sono abusati sessualmente in maniera del tutto violenta e devastante. Gli operatori, come anche i responsabili, che ci hanno risposto, sono rimasti sconvolti di tale materiale pedopornografico”.