In riferimento al fatto accaduto in una Scuola, dove uno studente autistico è stato lasciato a casa al momento della gita di classe, volevo scrivere due righe sui casi che oggi vengono alla luce di emarginazione di bambini o ragazzi autistici. Francamente la mia prima impressione è di incredulità: lavoro in una scuola che ha ben 36 diversamente abili e mai è successa una cosa simile, mai i ragazzi sono stati emarginati per le gite ed è per questo volevo esporre alcune riflessioni, dando estrema importanza all’inclusione di studenti autistici:
A volte le gite sono stancanti, si deve camminare molto oppure si deve stare in luoghi chiusi e rumorosi. Le variabili sono molte quindi si può discutere con i genitori e stabilire secondo le esigenze del ragazzo se è il caso che partecipi alla gita. Nell’organizzare si deve tenere conto anche di questo.
Ho letto che i ragazzi hanno fatto obiezioni per dormire con alunna in questione: in realtà io li comprendo perché è una responsabilità non indifferente. Da considerare è anche l’età che hanno gli studenti perché spesso non è che vogliono emarginare i compagni autistici ma sono semplicemente turbati: non sono in grado di accettare addirittura sé stessi! Secondo l’età all’interno di ciascuno ci sono dei drammi dovuti alla formazione della propria identità e personalità e non sono ancora pronti per capire la diversità dell’altro e a volte non hanno neppure la giusta sensibilità oppure ne talmente tanta e questo comporta la trasformazione in paura.
Comprendo perfettamente il desiderio dei genitori che auspicano per la propria figlia la normalità degli altri. La legge prevede che il genitore possa accompagnare il figlio e perché non sfruttare la possibilità considerando che è anche gratis? Il problema non è semplice e senza dare colpe a nessuno bisognerebbe cercare di risolverlo senza clamori mediatici che sono tristi per tutti e non mettono a fuoco ciò che è veramente importate e vero.