Si scatena un dibattito acceso in una scuola elementare nella provincia di Padova. Secondo quanto riportato da Il Gazzettino, la decisione della scuola di cambiare i testi delle rappresentazioni natalizie tradizionali, eliminando riferimenti specificamente legati al cattolicesimo, ha generato discussioni intense tra i genitori degli studenti.
Le insegnanti hanno giustificato la scelta di escludere riferimenti alla Natività e figure religiose cattoliche dalla recita, spiegando che intendevano evitare di creare disagi per le famiglie di bambini appartenenti ad altre confessioni religiose. Tuttavia, questa decisione ha provocato l’indignazione di numerosi genitori, sia cattolici che non, che sono stati sorpresi dalla modifica dei testi tradizionali senza un preavviso.
La scoperta delle modifiche è avvenuta in modo casuale, come raccontato da Francesco, un genitore di un bambino che frequenta la scuola. La notizia si è diffusa rapidamente attraverso una chat di gruppo tra i genitori, evidenziando una mancanza di comunicazione tra la scuola e le famiglie.
Di fronte a questa situazione, il sindaco e il parroco locale sono stati consultati, ma non hanno fornito risposte concrete. Anche l’autore dei testi originali ha espresso il suo disappunto per le modifiche apportate. In risposta, alcune famiglie hanno deciso di far mancare i loro figli dalla recita come segno di protesta.
La notizia riguardante quanto accaduto in Veneto giunge 24 ore dopo la presentazione di un disegno di legge al Senato da parte di Fratelli d’Italia. Secondo la proposta, “non sarà più possibile cancellare il presepe, il Natale e la Pasqua all’interno degli istituti scolastici italiani di ogni ordine e grado“, e sono previste sanzioni disciplinari per i dipendenti della pubblica amministrazione che violano tali norme.
Il provvedimento, spiegato da Lavinia Mennuni, senatrice di Fdi e prima firmataria del ddl, mira a impedire la cancellazione di simboli e festività cristiane come il presepe, il Natale e la Pasqua nelle scuole di ogni ordine e grado.