Era il 2016 quando, durante il Festival di Sanremo condotto da Carlo Conti, Ezio Bosso si esibì al piano stregando il pubblico e i telespettatori. “La musica è come la vita, si può fare in un solo modo, insieme“, disse il musicista in quell’occasione.
Proprio lui che stava combattendo contro una malattia neurologica che gli impediva di muoversi come gli altri ma non di esprimere se stesso attraverso il suo talento, lanciò un messaggio importantissimo: “Noi uomini tendiamo a dare per scontate le cose belle. La vita è fatta di dodici stanze: nell’ultima, che non è l’ultima, perché è quella in cui si cambia, ricordiamo la prima. Quando nasciamo non la possiamo ricordare, perché non possiamo ancora ricordare, ma lì la ricordiamo, e siamo pronti a ricominciare e quindi siamo liberi“.
Ora che Bosso è scomparso, Carlo Conti lo ha ricordato su Fanpage.it. : “Aveva tanto ancora da regalare, per farci emozionare e sognare. Poteva insegnarci ancora molto Ezio, talmente tanto da lasciarci in estasi. È stata una delle cose più emozionanti che ho fatto non solo a Sanremo ma nella mia carriera. Ed è una cosa che ha avuto una forza fantastica in Italia, per lui che in quel momento era molto conosciuto solo all’estero. Nacque tutto sul palcoscenico, non avevamo preparato niente, fu tutto spontaneo, tant’è che io a un certo punto mi sono dimenticai di essere lì, di dover reggere il palco dell’Ariston. La sua forza mi travolse e quelle emozioni furono così forti perché erano vere. Non l’ho sentito ultimamente perché per fortuna era sempre impegnatissimo, quindi c’eravamo un po’ persi di vista, però è uno di quegli incontri che lasciano il segno, come credo l’abbia lasciato nel grande pubblico“.
E riguardo al ricordo più bello che ha di lui, il conduttore non ha dubbi: “L’abbraccio che ci demmo quando lasciò il palco per congedarsi dal pubblico. Il mio ricordo è lì, in quell’abbraccio.”