Purtroppo, quando si parla di migranti, non tutte le storie sono a lieto fine. Molte volte infatti queste lunghe traversate in mare si trasformano in viaggi senza ritorno, diventano viaggi di sola andata per l’aldilà.
Uomini, donne e bambini che abbandonano la loro terra d’origine in cerca di un’occasione migliore, di un luogo che possa permettere loro di costruire una vita nuova, diversa, felice.
Fortunatamente queste righe hanno il lieto fine: una bambina di nemmeno 1 anno, eritrea, è stata salvata da un preparatissimo ragazzo della Guardia Costiera che, con responsabilità e freddezza, è riuscito a capire chi fosse realmente in pericolo di vita.
In mare erano in 149, tutti che lottavano tra la vita e la morte eppure, tra le grida di aiuto, il pianto della bambina era diventato assordante: la disperazione di una vita umana prossima alla fine.
Il soccorritore dunque si è prodigato per portarla in salvo. Strappata dalle braccia del padre, il ragazzo è riuscito a portare in salvo la piccola eritrea prossima all’ipotermia. Una traversata gonfia di speranza e dolore quella del soccorritore che, fino all’ultimo, non era certo della riuscita dell’operazione.
Eppure, come già anticipato in precedenza, questa è una storia a lieto fine a Lampedusa. La piccola infatti è riuscita a sopravvivere a questo strazio ed è stata riconsegnata alle mani amorevoli della madre che, insieme al marito, potranno costruire qualcosa di nuovo, sebbene lontano dalla loro terra.
Il premier Conte ha dichiarato: “Io andrò anche a Lampedusa ma per risolvere il problema di queste tragiche morti forse è più importante lavorare in Europa come stiamo facendo, per rafforzare un meccanismo di gestione dei flussi migratori. È l’unica strada credibile”.