I videogame, come è risaputo, esercitano un certo appeal nei giovanissimi. Questi infatti rappresentano sia una realtà alternativa che un vero e proprio passatempo in grado di distrarre i ragazzi dai problemi quotidiani.
Succede però che questi prendano il sopravvento e finiscano per impadronirsi di una grossa porzione di tempo nella vita dei ragazzi. Questa è la situazione in cui è incappato un bambino di 10 anni.
La vicenda si svolge in Florida: Ann Perugia, una madre divorziata, è alle prese con il suo bambino. Cerca di convincerlo a farsi la doccia. Il piccolo di 10 anni è ben intenzionato a farsela, ma prima vorrebbe finire la sua partita a Fortnite, il celebre gioco Battle Royale.
Vuoi la giovane età, vuoi la distrazione, il bambino non si è più fatto la doccia e ha proseguito spensierato col suo videogioco. La mamma però, accortasi del fatto che il figlio ha disobbedito, è andata su tutte le furie. Prima ha tentato di persuaderlo per farlo lavare. Niente da fare: risposta negativa. Quindi la situazione degenera.
La donna, su tutte le furie, sferra un colpo alla mascella del bambino e poi chiama il suo ex marito. L’uomo dunque si reca a casa dell’ex moglie e trova il figlio fuori di casa con uno zaino pieno di vestiti.
Secondo la ricostruzione della donna, questa non avrebbe aggredito il figlio, ma lo avrebbe solo rimproverato. Le forze dell’ordine però forniscono una versione differente. Questi infatti hanno constatato che il bambino aveva in realtà, oltre alla mascella dislocata, anche diversi graffi: c’è stata una vera e propria colluttazione.
La madre dunque è stata arrestata con l’accusa di abuso di minore. Insomma, per molto tempo si sono ritenuti pericolosi i videogame, forse il pericolo è ben altro.