L’infermiera Liz Smith desiderava tanto avere un bambino. A 40 anni ha quindi deciso di sottoporsi alla fecondazione in vitro, scoprendo però di non essere adatta al processo.
Quello stesso giorno, nell’ospedale in cui Liz prestava servizio, è arrivata la piccola Gisele, nata prematura e con un quadro clinico difficile, a causa delle droghe che sua madre assumeva in gravidanza. I suoi genitori avevano perso custodia della piccola, perché continuavano a fare uso di droghe.
Liz ha così deciso di prendersi cura di lei. Ricorda: “Andavo a trovarla tutti i giorni, per me era una sorta di ricompensa dopo una lunga giornata di lavoro.” Nel tentativo di non tenerla lontana dai genitori, Liz li faceva incontrare una volta alla settimana, ma la coppia non riusciva a disintossicarsi.
Allora Liz ha deciso di adottare Gisele. Il giudice in quel momento ha dichiarato: “Quando il giudice si presenta in tribunale, tutti si alzano per rispetto. Ma oggi io mi alzo per rendere omaggio a lei, Liz Smith. Perché merita rispetto per ciò che ha fatto. Mettere al mondo un figlio è un miracolo, ma adottarlo è destino. È stato il destino a farvi incontrare”.
La risposta di Liz Smith è stata commovente: “A volte ricordo i momenti difficili che ho dovuto attraversare, ma quando guardo lei, sono così felice che quasi non credo più di essere stata così triste. Non ricordo i momenti difficili perché lei mi rende felice.”