Nell’ottobre del 2017 il piccolo Oliver, un bambino inglese di sei anni, è morto di meningite. La madre Georgie accusa i medici che lo hanno visitato di aver sottovalutato la gravità della situazione.
In particolare il dottor Graham Scott avrebbe detto che il bambino stava esagerando facendo i capricci e che avrebbe “finto di inciampare”, mentre la donna sarebbe stata sospettata di aver “cercato su Google” i sintomi.
Il medico avrebbe dichiarato che la maggior parte delle mamme fossero “eccessivamente ansiose” e ad Oliver fu diagnosticata una “normale infezione virale”. Il piccolo però morì dopo 12 ore.
“Mi hanno assicurato che stava abbastanza bene per tornare a casa. Hanno respinto l’ipotesi meningite. Mi è stato detto che andava tutto bene e ho sentito che dovevo fidarmi dei professionisti“, ha dichiarato la madre, mentre il padre ha aggiunto: “Entrambi sospettavamo la meningite. Ci hanno fatto sentire come se non sapessimo di cosa stavamo parlando”.
Oliver aveva cominciato ad avere mal di testa di sera, e il mattino dopo si era svegliato con febbre alta e dolori allo stomaco. Il medico non poteva riceverli prima delle 15.50, ma quando il bambino ha avuto anche un’eruzione cutanea e problemi respiratori, la mamma ha chiamato i soccorsi. Il bambino è stato portato in ospedale, ma dopo essere stato visitato è stato dimesso. Poi il decesso.
Secondo il professor Nigel Klein del Great Ormond Street Hospital, con le cure adeguate sarebbe sopravvissuto.