Il Natale, da sempre, esercita un certo fascino. Bambini (ma anche adulti) aspettano questi giorni con impazienza. Questa festività rappresenta l’occasione ideale per trascorrere più tempo con i propri cari e, perchè no, riallacciare rapporti con parenti e amici che non si vedevano da tempo.
Questa festa dunque sembra rendere felici tutti, ma proprio tutti. C’è però una piccola eccezione. Se, da un lato, gli studenti sono contenti perchè trascorreranno parecchi giorni a casa, dall’altro vengono “pressati” dai compiti per le vacanze.
Un insegnante di Lettere di un Liceo di Milano dice la sua al riguardo, sottolineando come manchino delle vere e proprie linee guida sulla questione “compiti per le vacanze”: «In mancanza di un coordinamento tra gli insegnanti è necessario che ciascun di noi abbia la sensibilità di tener conto del fatto che non c’è solo la nostra materia. Altrimenti il rischio è davvero un carico di compiti eccessivo. Un conto è non abbandonare lo studio per due settimane, altro è passare tutti i pomeriggi a studiare».
Alcuni studenti invece ammettono che la situazione, durante il ginnasio, era più pesante mentre, una volta arrivati al liceo, i compiti per le vacanze sono diventati un po’ più leggeri. Una studentessa racconta: «Al ginnasio ci riempivano di compiti, al liceo meno, ma con due verifiche già fissate per la settimana del rientro devi comunque studiare molto per forza».
Quindi, nonostante la mancanza di veri e propri compiti, è comunque necessario prepararsi in maniera adeguata per le verifiche. Alcuni insegnanti però vorrebbero adottare delle misure differenti, cercando di creare un programma personalizzato per le vacanze: «Invece di assegnare in modo generalizzato compiti per le vacanze è più produttivo identificare eventuali lacune emerse nella prima parte dell’anno scolastico e sollecitare lo studente a sfruttare questo periodo per compensarle».