I bambini sono solo bambini, indipendentemente dalla loro professione religiosa, il colore della propria pelle oppure il loro paese d’origine. Però non tutti la pensano in questo modo, quindi capita che anche la nazionalità dei bambini diventi un punto d’inizio per dare il via ad un attacco di tipo razziale.
Katia Rossato, esponente della Lega e fresca di nomina in Trentino, ha subito dichiarato quali siano i nemici da combattere: i bambini stranieri al parco. A suo dire infatti le famiglie di profughi “si piazzano al parco, utilizzano tutte le panchine e i bambini rimangono seduti sui giochi. Si sono appropriati dei nostri spazi”.
Ovviamente la dichiarazione è stata piuttosto scioccante, ed era dunque inevitabile che le sue parole facessero il giro del web. Barbara Poggio, docente universitaria del Trentino, ha fatto una considerazione sulla vicenda, paragonando quanto detto da Rossato ad una foto scattata in un parco giochi per bambini in Sudafrica dove erano ammessi solo i bianchi. Ha quindi dichiarato in maniera piuttosto critica: “Mi sentirei di suggerire alla consigliera la lettura di qualche libro di storia”.
La docente fa riferimento ad un’intervista rilasciata dalla leghista per il quotidiano L’Adige, nel quale Katia Rossato ha annunciato di non leggere mai. Poi, resasi conto dello scivolone, ha corretto il tiro su Facebook: “Il ‘non leggo’ era riferito ai libri nella forma classica che tutti conosciamo, ma periodici di economia e finanza che prediligo particolarmente, articoli interessanti, editoriali ed interviste, specialmente del nostro Matteo Salvini non me li perdo mai!”.
Ovviamente la situazione non è delle più rosee: dichiarare di non leggere alcun libro e avere come nemici i bambini che giocano al parco non è proprio un bel biglietto da visita.