Un’inchiesta a livello nazionale, come riporta Il Sole 24 Ore, ha portato alla scoperta di ben 172 irregolarità tra docenti universitari, per un danno erariale di circa 42 milioni di euro.
Il Nucleo speciale spesa pubblica e repressione frodi comunitarie della Guardia di finanza ha passato al setaccio i redditi dei docenti universitari di tutta Italia delle facoltà di Ingegneria e Architettura, ma presto l’inchiesta riguarderà anche quelle di Giurisprudenza, Economia e Medicina.
I professori avrebbero, infatti, svolto attività professionale privata avendo già uno stipendio universitario da tempo pieno e molto spesso gli stessi sarebbero stati assenti nelle università. Il regime a tempo pieno risulta essere incompatibile con lo svolgimento di qualsiasi attività professionale e di consulenza esterna, salvo la scrittura di libri o convegni.