Il coinvolgente progetto universitario ha preso in considerazione anche l’Università di Perugia. Benché gli studenti si sentano a loro agio nella scrittura, i loro testi presentano numerosi errori.
Una ricerca condotta su 2137 studenti provenienti da 45 università italiane, con il coordinamento del professore ordinario di Glottologia dell’Università di Bologna in collaborazione con l’Università per gli Stranieri di Perugia, l’Università di Pisa e l’Università di Macerata, ha evidenziato che, nonostante la sicurezza apparente nella scrittura, i testi degli studenti sono spesso afflitti da errori. Questa tendenza si manifesta anche in contesti dove tali errori non sono tollerati, come l’ambiente accademico.
In passato, la scrittura era principalmente confinata all’ambito scolastico, mentre le comunicazioni erano prevalentemente orali. Tuttavia, l’avvento della tecnologia ha ampliato il numero di persone in grado di scrivere, anche se questo ha comportato un costo in termini di correttezza grammaticale. A titolo di esempio, sono stati riscontrati errori a livello di terza elementare nelle produzioni scritte universitarie.
L’analisi degli elaborati forniti dagli studenti partecipanti alla ricerca ha rivelato una media di 20 errori per testo, di cui la metà riguarda la punteggiatura. Solo il 17,5% degli studenti legge più di dieci libri in un anno, mentre il 52% ne legge cinque in dodici mesi, stando a quanto dichiarato. Inoltre, gli studenti di discipline scientifiche dimostrano una maggiore competenza nella scrittura rispetto a quelli di discipline umanistiche.
Per quanto concerne le classi sociali, si osserva un miglioramento graduale nella competenza scritta salendo nella scala sociale, ma quando si raggiungono le famiglie molto ricche, la competenza scende. Il Nord Italia presenta una scrittura migliore rispetto al Centro e al Sud. Infine, l’80% degli studenti afferma di sentirsi molto sicuro nella propria scrittura. La ricerca, denominata Univers-Ita, è stata condotta nell’anno accademico 2020-2021 coinvolgendo 2137 studenti provenienti da 45 università italiane.