“Chi trova un amico trova un tesoro”, dice il proverbio. Spesso però questo bene così prezioso va coltivato e curato, specie se si tratta di amici distanti da noi o di qualcuno che, per varie ragioni, vive o lavora lontano da noi.
Nonostante la distanza sentiamo con quella persona un legame speciale, più solido di quello con le persone che vediamo tutti i giorni. La psicologa Cristina Monti afferma: “Si può creare una sintonizzazione a livello più alto, di scambio empatico, non è detto che una persona che ci è vicina possa capirci meglio. Pensiamo a quando siamo al bar con un amico con cui ci vediamo spesso: magari vogliamo raccontargli qualcosa di importante ma l’altro non ci ascolta“.
Vivendo lontano si è portati a confidarsi di più e più in profondità. La Monti continua: “Gli amici distanti si scelgono, sono totalmente disinteressate. L’amico distante può tornare anche molto utile se deve dare un consiglio perché è fuori dal contesto e vive in un’altra realtà, quindi non ha influenze, è obiettivo“.
Senza contare a quanto sia bello ritrovarsi con un amico lontano, riscoprire con lui tutto quello che ci ha uniti in precedenza. Ma questo legame va tenuto in vita, cercando di incontrarsi o quanto meno sentirsi un paio di volte all’anno. “Le relazioni a distanza sono più difficili perché bisogna mettere maggiore attenzione all’altro, ci vuole impegno. È più facile quando si è avanti nella vita: intorno ai 30 anni ognuno ha un proprio mondo individuale, i propri spazi, mentre a 16 anni l’amicizia è il centro della vita e c’è più bisogno di condividere tutto, anche le piccole cose.”
E riguardo al fatto che le amicizie si evolvano nel tempo anche se ci si frequenta sempre, la dottoressa conclude: “Anche i compagni di liceo che restano vicini si vedono di meno perché ognuno ha la sua vita, non c’è più la comitiva, crescendo si trova il proprio io e l’amico diventa qualcosa in più, anche se resta sempre molto importante, sia che viva nello stesso quartiere o in un altro continente“.