Quando chiedo agli studenti perché sono così attaccati a quei loro aggeggi con gli schermi piccoli (alcuni smartphone non sono così piccoli), ricevo regolarmente la stessa risposta, “È la mia vita”.
Non lo capisco e forse non lo capirò mai, ma ci provo. Dopo un’attenta osservazione, ho realizzato che i telefonini sono l’analogo di quello che è successo col Walkman, apparso per la prima volta sulla scena per la vecchia generazione. Un Walkman era un lettore di cassette portatile che a volte comprendeva una radio.
Gli studenti potevano portare la loro musica comodamente con loro e ignorare ogni rumore sgradito. Dentro questo bozzolo di musica, gli studenti si sentono protetti e al sicuro. “Studio meglio con la mia musica” è una risposta frequente al “Metti via gli auricolari, per favore”. Non importa di quante ricerche parli a proposito del cervello che non è capace di concentrarsi su più di una cosa alla volta, non appena volti le spalle, gli auricolari saranno di nuovo lì.
Ci sono anche delle felpe col cappuccio con auricolari incorporati al posto della chiusura a cordoncino, così da permettere agli studenti di estraniarsi con una possibilità minima di essere scoperti. Hanno migliaia di canzoni nella loro playlist. Sembra un prolungamento dei loro corpi (così come per molti adulti).
La frenesia degli sms
Sei stanco di vedere gli studenti messaggiare tra loro mentre sono l’uno accanto all’altro? E del furbo che scrive con la penna sul banco mentre con l’altra mano messaggia sotto il banco? Sei scoraggiato dal linguaggio e dall’ortografia da sms che si insinua nei compiti degli studenti? Con chi messaggiano? Con un altro studente della classe che dovrebbe stare attento? Ero sconvolto quando ho visto il contatore dei messaggi di mio figlio – più di cinquemila in un mese! Fa all’incirca un messaggio ogni tre minuti in cui è sveglio. Per alcuni studenti il numero è minore.
Accettare la realtà
Gli smartphone a scuola sono inevitabili. Dovremmo adottare il modello “bring your own technology” (BYOT) o la politica estrema del “tu la metti via e io pure!”? Come controlli e tieni 30 smartphone impegnati nel corso di un lavoro produttivo? Cosa fai con i pochi ragazzi che non hanno telefonini? D’altronde vale la pena tenere una classe senza telefono e impegnarti ad essere l’orco dello smartphone? Non c’è una risposta semplice a questa cosa in tutta la blogosfera.
Qualsiasi cosa tu decida, non puoi ignorare l’idea di affrontare questa sfida – nella scuola e in classe. Forse la cosa migliore da fare per te stesso quest’estate è prendere un provvedimento per i telefoni della tua classe. Gestire gli smartphone in classe necessità di un serio dibattito organizzativo!
Se scegli il primo modello (BYOT), gli studenti devono capire in anticipo che usare il telefono ha uno scopo educativo e quali atteggiamenti li allontanano da tale scopo. Poi devi farlo rispettare, che significa attuare una costante sorveglianza mentre giri per la classe, guardando ogni telefono o tablet.
Prendere un provvedimento per gli smartphone
Stabilire un’area senza telefoni nella tua classe richiede alcune condizioni. Innanzitutto hai bisogno di supporto del tuo dirigente scolastico, perché probabilmente spedirai molti trasgressori nel suo ufficio. Hai bisogno anche di promemoria pervasivi della tua normativa sui muri della classe e nell’incoraggiamento del corretto uso del dispositivo durante la tua lezione. L’elemento più importante è probabilmente una piccola pausa nelle attività d’apprendimento, perché la tentazione di agire di nascosto è fortissima.
Mentre molte scuole hanno ancora delle regole rigide riguardo ai telefoni, alcune le ignorano e seguono il don’t ask don’t tell. Se uno studente non causa problemi, può usare il proprio telefono quanto gli pare fuori dalla classe, e ogni insegnante deve decidere quanto il telefono debba essere usato durante la lezione. I telefoni in classe possono essere un importante problema di disciplina e la gestione della classe è difficile se dal primo giorno non vengono stabilite delle linee guida chiare ed esplicite. La tolleranza verso l’uso dei telefoni varia da insegnante a insegnante.
Ma da dirigente scolastico, se entro e vedo auricolari e telefoni in uso durante le spiegazioni, vedo un problema che necessita di una risoluzione. Sono curioso di sapere il vostro pensiero riguardo ai telefoni in classe e alle norme della vostra scuola. Vi invito a condividerlo nella sezione commenti qui sotto.
È dallo scorso anno che faccio usare lo smartphone ai miei alunni a solo scopo didattico. Insegno inglese in un professionale e quindi è molto difficile far comprendere agli alunni che non deve essere utilizzato anche per massaggiare con gli amici. Faccio utilizzare agli alunni soprattutto whatsapp. Ogni classe ha un proprio gruppo e quindi un alunno fa la foto di esercizi e letture che scelgo da altri libri e poi li condivide col gruppo Whatsapp. Questo mi permette di poter introdurre nuovo materiale nelle lezioni senza dover fare fotocopie (che nella mia scuola si possono fare solo per i compiti in classe). Inoltre seguendo un corso di aggiornamento sui dsa ho appreso che per loro è più semplice cercare il significato delle parole sui dizionari online, per cui permetto, in alcuni momenti, a tutta la classe di usare lo smartphone per fare traduzioni.
Io stessa uso lo smartphone in classe e non solo per compilare il registro elettronico, ma anche per fare ascolto. Ho acquistato una piccola cassa da cellulare che ci permette di ascoltare dialoghi e conversazioni in lingua che il testo adottato propone anche online oltre che su Dvd.
Il regolamento della nostra scuola è abbastanza rigido perché se un alunno usa il telefono in classe in maniera impropria, l’insegnante sottrae batteria e sim e li consegna in vicepresidenza dove poi i genitori si recheranno di persona per recuperarle. In realtà in questi casi preferisco sottrarre il telefono e lasciarlo sulla cattedra fino al termine della lezione e uso il regolamento solo come minaccia.
Paola
Io ho scelto di permettere agli studenti di utilizzare le risorse online a casa (dizionari, glossari, DIVIETO dell’uso di Google Translate) e di condividere contenuti didattici via whatsapp e facebook (in alcuni casi ho lasciato io stessa il numero di cellulare, in altri ho usato il mio profilo facebook da professoressa, creato ad hoc per stringere “amicizia” con alunni e nessun altro)… Ma in classe, il primo giorno di lezione, chiedo che venga tolto tutto dal banco (mugugni, lamentele, prese in giro, proteste, convinzione di trovarsi davanti a “una antipatica”) tranne quaderno o foglio, biro E matita, e cellulare!!! Li colgo di sorpresa, per poi obbligarli a metterlo nello zaino. Non in tasca perché le notifiche possono distrarli – e racconto che mi è capitato di distrarmi alla lavagna, avendo lasciato il 3g acceso in tasca durante la lezione. Ad ogni lezione, la storia si ripete: voglio vedere il cellulare sul banco e il movimento verso lo zaino. A sorpresa, presto, quando uno/a studente mi chiederà il significato di un termine (insegno lingua straniera) gli suggerirò di cercarlo online (e NON su google translate). Da quel momento, è consentito l’uso del cellulare in classe a scopi didattici, se io dò il permesso! L’insidia, è sempre quella di vedere arrivare un messaggio mentre si lavora, purtroppo…
…Presto, per concludere, mi piacerebbe farli esercitare sulla produzione orale via whatsapp con delle registrazioni vocali. Che ne dite?
LI