Tornato in prima serata con una riedizione speciale di Chi vuol essere milionario, Gerry Scotti parla di sé sul settimanale Chi. Il famoso conduttore di quiz, molto amato dai telespettatori che lo hanno ribattezzato affettuosamente “zio Gerry”, ha raccontato della sua carriera e di colleghi come Flavio Insinna e Maria De Filippi.
Ha inoltre rievocato un triste episodio della sua adolescenza che lo ha motivato molto: al prestigioso liceo classico di Milano che frequentava, era discriminato dai docenti per le sue origini. “Del liceo Carducci ricordo che era frequentato per l’85% dai figli dell’alta borghesia e che, quando mia madre andò a parlare con i professori e disse che mio padre faceva l’operaio, si sentì rispondere: ‘Ma santa donna, cosa vi è venuto in mente di iscrivere vostro figlio al liceo? Deve fare il professionale’. Per fortuna i miei se ne sono fregati.”
Questo commento gli diede la spinta necessaria per diventare quello che è. Il conduttore ha poi raccontato di essere stato in passato un vero don Giovanni: “Quando facevo la radio a Deejay ero giovane e lì una sera ero con una e una sera con l’altra“. Questo prima di mettere la testa a posto: “Quando sono diventato il Gerry Scotti conosciuto da tutti avevo fatto in tempo a diventare serio. E, se non mi avete beccato nemmeno dopo il divorzio (dalla moglie Patrizia Grosso; oggi sta con Gabriella Perino, ndr), con tutte le letterine che giravano intorno, è perché proprio non ero portato“.
Parlando poi di tv, Gerry Scotti ha difeso il collega Flavio Insinna, contro cui ora è in competizione nel preserale, ma che è stato allontanato dalla tv per un lungo periodo dopo la pesante campagna di diffamazione portata avanti contro di lui da Striscia la Notizia. Il motivo della battaglia erano alcuni fuori onda che mostravano gli insulti di Insinna contro dei concorrenti: “Insinna ha pagato un proprio errore, ma l’ho detto all’inizio e lo ripeto ora: ho sbagliato, ho pagato, ma adesso chi siamo per crocifiggere uno che ha dato in escandescenze come molti di noi avrebbero potuto fare nel proprio lavoro?”
Ha infine detto la sua sui reality show: “Sono il prodotto di una TV molto moderna. L’unico dispiacere è che da lì non siano arrivati un nuovo Bonolis, un nuovo Scotti, la nuova Maria De Filippi, il nuovo Carlo Conti. Sono nati solamente volti che, tirati fuori dal ruolo di ospiti, non saprebbero condurre un programma.”