I senatori del MoVimento 5 Stelle Susy Matrisciano e Sergio Romagnoli hanno organizzato il convegno “Sos giovani. Prevenire è meglio che curare”. Sono intervenuti la Ministra Dadone, la sottosegretaria Floridia, il professor Ernesto Burgio, del gruppo Covid-Sipps (Società italiana di pediatria preventiva e sociale) e la professoressa Daniela Lucangeli, dell’università di Padova.
Matrisciano apre il convegno con queste parole: “Se dovessi scegliere una categoria da premiare in questa pandemia, penso proprio che premierei gli adolescenti e i giovani in generale. Hanno pagato un caro prezzo. Dobbiamo imparare ad interpretare i messaggi che ci lanciano e a leggere nei loro comportanti segnali importanti che ci possano essere di aiuto a sostenerli e supportarli nell’affrontare le sfide del futuro. Siamo in debito con loro”.
“La politica ha ancora molto da fare per loro, ma per intraprendere la strada giusta, la politica deve mettersi all’ascolto di tutti quegli scienziati che hanno speso la loro esistenza nello studio delle scienze evolutive e di tutte quelle discipline che oggi ci possono venire in supporto da genitori, da insegnanti, da educatori, da legislatori. Nel nostro Paese ci sono circa 2 milioni di ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non lavorano e non studiano: i cosiddetti neet. Assistiamo a fenomeni come bullismo, cyberbullismo, atteggiamenti autolesionistici. Un sottobosco di disagi che abbiamo il dovere di affrontare, risolvere e prevenire. Oggi abbiamo una sfida enorme da vincere: il next generation Eu ci dà la possibilità di ridisegnare davvero il Paese, il futuro. Ma il futuro appartiene ai giovani e dai giovani dobbiamo ripartire. Come? ” chiede.
“Iniziando più percorsi: sicuramente intraprendere una strada che porti ad affrontare ed eliminare i disagi, a curarli, a prevenirli. E poi: accogliendo le richieste dei ragazzi stessi e spiegando loro cosa riserva il futuro anche portando nelle scuole il piano nazionale di ripresa di resilienza. Perché non si può parlare di next generation Eu senza che i giovani siano protagonisti” conclude.
La Ministra Dadone a aggiunto che “è necessario parlare di più sia di ragazzi, ma soprattutto con i ragazzi. In questo anno e mezzo ci sono fenomeni drammatici che si sono acuiti, per esempio i neet, i ragazzi che non studiano e non lavorano. In questo periodo è stato istituito un tavolo interministeriale: Salute per affrontare il disagio giovanile, Politiche per la Famiglia, Istruzione e Lavoro per fare un lavoro di coordinamento nelle politiche da mettere in atto. Perché in quest’ultimo anno e mezzo i ragazzi si sono sentiti in parte abbandonati”.
“Dobbiamo dire ai nostri ragazzi che non sono soli, dobbiamo sostenerli e ricordare sempre che il mondo degli adulti c’è, è al loro fianco. Per fare questo dobbiamo usare anche canali poco istituzionali, anche per raccontare il recovery plan. E’ importante che il piano di ripresa e resilienza parta dal basso. Dobbiamo raggiungere i ragazzi nel loro mondo e nei loro spazi“.