È una scoperta quella del processo di autoriparazione dei polmoni, che avviene appena si smette di fumare. L’ha scoperto un gruppo di ricercatori internazionali, coordinato dagli scienziati britannici dell’Università di Cambridge e del Welcome Trust Sanger Institute.
Il team ha collaborato anche con esponenti dell’UCL Cancer Institute, del Dipartimento di Medicina Toracica dello University College London Hospital e del Dipartimento di Patologia e Biologia Tumorale dell’Università di Kyoto.
Gli scienziati, all’inizio della ricerca, pensavano che fumare le sigarette portasse a danni irreversibili. In termini più tecnici, ritenevano che le mutazioni cellulari originate dalle sessanta sostanze cancerogene presenti nelle sigarette e responsabili del carcinoma polmonare fossero incontrastabili. In realtà, hanno scoperto che vi sono, anche nei fumatori incalliti o in chi fuma 40 sigarette al giorno, dei gruppi di cellule sopravvissute e che possono modificare questa situazione.
Si tratta di piccoli gruppi di cellule ancora sane, come quelle presenti in un non fumatore. Pertanto, non appena si smette di fumare, queste cellule vanno a sostituire quelle danneggiate irrimediabilmente. In questo modo, viene anche avviato il processo di autoriparazione polmonare. Tuttavia, non è ancora chiaro quale area del tessuto polmonare possa essere riparato.
Gli studi futuri serviranno a chiarire anche questo aspetto. La ricerca, tra l’altro, è stata condotta attraverso il prelevamento e l’analisi di campioni di cellule epiteliali bronchiali di sedici soggetti fumatori, messi poi in comparazione con quelli di soggetti non fumatori. Comunque, la scoperta scientifica risulta ugualmente rilevante, in quanto, secondo gli scienziati, potrebbe spronare le persone a smettere di fumare in modo definitivo.