Sempre più spesso vengono alla luce notizie di cronaca in cui vengono discriminate le persone a causa del colore della pelle. Negli ultimi giorni si è presentato un caso analogo all’interno di una scuola di Foligno, ma la vicenda sembra differente.
Un docente, di fronte ai propri alunni, ha cominciato a deridere un suo studente la cui colpa sarebbe di essere nato con il colore della pelle “sbagliata”. Rivolgendosi all’alunno, diceva al resto della classe: «Vero che è brutto?».
Una situazione davvero sgradevole che, a detta del docente, non è stata capita. Lo scopo dell’insegnante infatti sarebbe stato quello di compiere un vero e proprio esperimento sociale. Voleva verificare infatti il comportamento dei suoi studenti.
Il bambino di colore non ne era consapevole, e questa sperimentazione è riuscita a farlo piangere disperatamente. A detta dell’insegnante aveva riferito alla classe la sua idea e gli alunni si erano detti d’accordo.
La vicenda ha sollevato differenti critiche, ma l’insegnante si assume le sue responsabilità: ha infatti dichiarato che, in quel momento, si stesse discutendo riguardo la Shoah e il concetto di integrazione.
È proprio per questo motivo che l’insegnante ha ritenuto idoneo avventurarsi in una sperimentazione di questo genere. Ha dichiarato: «Era per suscitare una provocazione». L’esperimento del docente però ha sicuramente arrecato un bel danno al bambino di colore inconsapevole che si è visto insultato a causa del colore della sua pelle.
Una situazione davvero particolare: si tratta di vera e propria xenofobia mascherata da esperimento, oppure l’insegnante ha agito in buonafede per verificare l’empatia e la solidarietà dei suoi studenti? In ogni caso, a farne le spese è stato il bambino di colore.