Dopo il vertice di maggioranza di ieri potrebbe esserci una novità che, se verrà confermata, inciderà sullo stipendio del personale scolastico.
Dagli effetti del rinnovo del contratto 2016/18 il bonus di 80 euro è stato salvato. Alcuni dipendenti lo hanno ricevuto per la prima volta. Ciò è dovuto agli effetti dell’articolo 18 della legge di bilancio che ha alzato dal 1 gennaio 2016 le soglie del reddito previste per ricevere il bonus. Soprattutto la soglia di 24.000 euro è passata a 24.600, mentre quella di 26.000 è arrivata a 26.600.
Queste cifre riguardano molti dipendenti scolastici, che hanno potuto avvalersi del bonus fin da quando è stato introdotto nel 2014. Il vertice di maggioranza di ieri sembra però sancire la sentenza definitiva. Il Corriere riporta: “Per il ministro dell’Economia, Giovanni Tria,il «bonus Renzi» è troppo complicato. Non è uno sgravio (e non riduce la pressione fiscale complessiva, cosa che faceva dannare Padoan), e crea problemi al momento dei conguagli, con troppa gente costretta a restituirlo in tutto o in parte per aver superato il tetto di reddito. Meglio utilizzare i 9 miliardi per una prima riduzione delle aliquote o un accorpamento degli scaglioni Irpef. Il primo modulo della flat tax per i cittadini, appunto.”
I soldi del bonus quindi verrebbero utilizzati per finanziare la flax tax, che però potrebbe essere non molto conveniente per i dipendenti della scuola. Secondo il deputato di Liberi e Uguali Roberto Speranza investire denaro nella flax tax toglierà soldi all’istruzione e alla sanità.