Esiste una prassi molto diffusa nelle scuole italiane che consiste nel far firmare il proprio programma finale dagli alunni. Si ritiene infatti che, così facendo, il docente venga reso “immune” da eventuali contestazioni.
Spesso, per i programmi degli Esami di Stato di II grado, viene invocata l’obbligatorietà della firma. Bisogna però precisare che non esiste alcuna norma a supporto di ciò.
Il docente è considerato pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni e per tanto non ha bisogno che gli alunni firmino alcunché per convalidare i compiti in classe o il programma finale.
I programmi infatti non necessitano di alcuna accettazione da parte degli allievi perché tale accettazione è stata già svolta e riportata sia sul registro di classe, che è considerato un atto pubblico, sia sul registro personale del docente.
Quindi la firma degli alunni è del tutto superflua ed inutile. Infatti una loro mancata firma non invaliderebbe il programma svolto. La firma dunque non ha nessun valore giuridico e nessun significato.
Rimane però una pratica che può essere svolta, infatti se si firma o meno non cambia nulla proprio perché non esiste nessuna normativa a supporto di questa pratica. È bene ricordare che, qualora il docente non voglia far firmare i propri studenti, non può essere obbligato a tale pratica in nessun modo. L’unica firma che conta sul programma svolto è solo quella del docente.