Ci siamo quasi. Nella notte tra il 27 e il 28 ottobre le lancette dovranno essere spostate indietro di 60 minuti, passando dall’ora legale a quella solare. Potrebbe però essere l’ultima volta che dobbiamo ricordarci della variazione, poiché l’Unione Europea ha in progetto di abolire questo cambio.
L’idea che sta alla base dell’ora legale è quella di far avanzare le lancette dell’orologio di un’ora rispetto all’inverno per poter godere maggiormente della luce naturale e favorire il risparmio energetico. E in Italia questa è entrata in vigore dal 1966. Grazie poi ad una direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 2001 è diventata norma in Europa, stabilendo convenzionalmente che in tutti i Paesi dell’Unione, così come in Svizzera e in Norvegia, l’ora legale inizi l’ultima domenica di marzo e termini l’ultima di ottobre. Per quanto riguarda invece l’ora solare, ovviamente essa è il fuso orario di riferimento di ogni singolo Stato.
Si parla però di ultimo passaggio all’ora già dalla dichiarazione del Presidente della Commissione europea Jean Claude-Juncker. Ci sono Paesi che opteranno per adottare per tutto l’anno l’ora legale, che quindi avranno come deadline la data del 31 marzo 2019, e ci saranno invece Paesi che decideranno di adottare sempre l’ora solare, per i quali la scadenza sarà appunto questa del 27 ottobre 2019.
Questa differenza sembra essere “necessaria” in quanto “gli Stati membri dovrebbero decidere da soli se i loro cittadini devono seguire l’ora legale o quella solare”, come dichiarato appunto dal Presidente della Commissione europea. L’abolizione della convenzione dovrà comunque essere approvata dal Parlamento europeo e dai capi di Stato e di governo; nel frattempo la Commissione ha quindi preso una posizione ufficiale già da qualche mese nel percorso di tale abolizione.
Esistono due finestre per poter cambiare il proprio orario e gli stati potranno quindi scegliere in modo autonomo tra le due finestre. Dal 28 ottobre 2019 però non si potrebbero avere più ripensamenti circa la scelta fatta.
Ma cosa ha portato l’Unione Europea ha fare questa proposta di cambiamento?
Si tratta di un sondaggio effettuato tra 4,6 milioni cittadini europei, la cui maggioranza, precisamente l’84%, si è dichiarata a favore dell’eliminazione dell’ora legale. Ovviamente l’auspicio dell’Unione Europea è quello che si arrivi ad un “certo coordinamento tra i Paesi”, come riportato dalla commissaria ai Trasporti Violeta Bulc. Speranza questa che nasce anche dall’esigenza che non si creino problemi nel funzionamento del mercato.