Immaginate un bambino, dolce, tranquillo, sempre disponibile con tutti e sempre pronto ad ascoltare gli altri: qualità che ogni genitore vorrebbe per il suo bambino, ma…
Rovescio della medaglia, infatti, in questi tempi di bullismo e arroganza, è che un bambino con una simile personalità possa facilmente diventare preda di coetanei prepotenti, maleducati o con un’indole diretta alla leadership.
Come fare allora per riuscire a mantenere vive doti come quelle che abbiamo descritto e al tempo stesso evitare che gli amici e i compagni di scuola se ne approfittino?
Il problema, da un punto di vista psicologico, è che i bambini più docili e altruisti di solito antepongono i bisogni degli altri – reali o presunti – davanti ai propri, che si fanno in quattro o sacrificano se stessi, per esempio nelle decisioni di tutti i giorni o nei propri sentimenti. Spesso il problema si manifesta, anche in modo pericoloso, quando assecondano la volontà del gruppo.
Sicuramente non è un buon metodo quello di imporre ai propri figli di adottare reazioni differenti da quelle che sceglierebbero in cuor loro: ogni interferenza di questo tipo causa problemi ancora più grandi nei processi decisionali del bambino e nei suoi meccanismi sociali e relazionali, ovvero maggiore insicurezza.
La giusta strategia consiste nel dialogo: incoraggiarli a rispettare prima di tutto se stessi, a decidere in autonomia aderendo alla propria volontà e ai propri desideri, facendo capire a nostro figlio che i limiti non sono qualcosa di cui dobbiamo vergognarci, che anzi decidere con la propria testa e avere piena coscienza di quello che vogliamo è prova di forza e maturità. Incoraggiarli insomma ad avere più fiducia in loro stessi.
In linea di massima sono 3 gli aspetti sui quali dovrebbe insistere un genitore, in questo caso, instaurando una buona comunicazione genitore-figlio e a volte imparando ad ascoltare:
1- Autostima: è importante che il bambino senta la fiducia di un genitore. Non dobbiamo dirgli cosa fare, ma comunicare lui che abbiamo fiducia nelle sue scelte. Lasciamolo libero di vivere le sue relazioni in piena autonomia, incoraggiamolo a essere padrone di se stesso.
2- Imparare a dire di no: se nostro figlio è consapevole di avere il nostro appoggio, sarà sicuramente meno impaurito dal dire “no” ai suoi coetanei, ad assecondare la propria volontà e non quella degli altri.
3- Comunicare: impariamo noi per prima, e in questo modo dimostriamo a nostro figlio, quanto sia importante comunicare. Esprimere la propria opinione, senza imporla agli altri, in un sano confronto, lo aiuterà a dare importanza alle sue opinioni.