La Francia si è aggiudicata la vittoria dei mondiali di calcio Russia 2018 e, come è chiaro, ha voluto festeggiare. Purtroppo però a Roma i festeggiamenti dei francesi non sono stati dei più rispettosi.
Non curanti della nostra storia architettonica, hanno infatti deciso di festeggiare nella fontana di Campo de’ Fiori. Nel frattempo molti italiani li hanno immortalati ed hanno caricato foto e video sui social.
La scelta di festeggiare nelle fontane romane per i tifosi stranieri sembra non essere una novità; già qualche anno fa i tifosi del Feyenoord, prima dello svolgimento della partita all’Olimpico, avevano danneggiato la Barcaccia del Bernini ed anche tutta piazza di Spagna.
Stavolta si tratta dei tifosi francesi in occasione della vittoria del Mondiale. E il problema vero e proprio è sempre e solo la civiltà, anzi, la mancanza di civiltà. Vittorio Sgarbi si esprime così al Messaggero: “Queste scene mostrano il livello di civiltà di un popolo. Noi siamo in grado di autoregolarci, francesi e olandesi sono barbari, mi viene in mente il sacco di Roma“.
Ed il presidente del Codacons dice: “Chiediamo alla magistratura di aprire una indagine per il reato di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico o artistico nazionale. Indipendentemente dalla presenza o meno di danni alla fontana, il comportamento dei tifosi che come selvaggi hanno assaltato un bene culturale rappresenta uno sfregio a danno del patrimonio artistico della città. La Procura deve utilizzare le immagini dell’episodio per identificare i responsabili, aprendo nei loro confronti il procedimento penale“.
Ed è intenzione del Codacons procedere anche contro Polizia Municipale e forze dell’ordine presenti per “omissione di atti d’ufficio, perché non hanno impedito l’assalto alla fontana ne’ sono intervenuti per fermare la devastazione“. Ci sono però alcuni che dicono che la polizia presente sia intervenuta per far scendere i tifosi dalla fontana, ma all’arrivo dei vigili urbani la piazza si era già svuotata.
Resta comunque il fatto che questa mancanza di civiltà non può essere tacitamente accettata.