In un momento così difficile come il dolore che ha travolto i parenti delle vittime del crollo del ponte Morandi a Genova, c’è stato chi tra loro ha pensato alla vita di altri. È accaduto ai parenti di un giovane deceduto che hanno donato il fegato salvando la vita a un uomo di Padova in attesa di trapianto.
La famiglia del giovane donatore ha chiesto riserbo sull’identità, ma questo gesto ha dato speranza di vita ad un’altra persona. Il professor Umberto Cillo, direttore della Chirurgia Epatobiliare e Centro Trapianti di Fegato al Policlinico di Padova che con la sua équipe ha eseguito il trapianto, ha dichiarato al Corriere della Sera: “In un momento di grande rabbia e di accuse incrociate i familiari di questa persona hanno avuto la forza di pensare ad altre vite e questo è un atto di grande altruismo“. Anche i reni del giovane deceduto sono stati donati.
La storia è stata raccontata dal Mattino di Padova tramite la testimonianza degli operatori della Croce Verde, che, la notte tra il 18 e 19 agosto, hanno fatto Padova-Genova e ritorno in poche ore. “Era quasi mezzanotte quando ho ricevuto la chiamata. Alla tivù passavano ancora una volta le immagini dell’immane tragedia del Ponte Morandi. Conosciamo il nostro mestiere e non c’è stato bisogno di grandi spiegazioni, si doveva partire entro mezz’ora, dal pronto soccorso centrale dell’Azienda ospedaliera alla volta di Genova. In fretta. Non c’è stato tempo da perdere. I chirurghi li conosciamo bene, si tratta solo di salire sul mezzo e partire velocemente, con l’attrezzatura pronta, ha raccontato uno dei due autisti del mezzo per i trapianti . È una cosa che faccio spesso ma questa volta l’emozione era più forte. Si andava nel cuore di una tragedia nazionale, con una missione di speranza per un malato che rischiava a sua volta la vita“.
I due autisti e l’équipe medica sono arrivati a Genova alle 4 del mattino. “Alle 10 l’operazione di espianto era terminata e siamo ripartiti, con il fegato sotto ghiaccio che doveva arrivare a Padova il prima possibile“, ha aggiunto l’operatore. Alle 13,30 il mezzo della Croce Verde è arrivato a Padova dove i medici erano pronti per salvare una vita. Anche i reni sono stati trapiantati poche ore dopo l’arrivo.