Nella giornata del 15 febbraio, è stato trovato il corpo senza vita di una bimba di 7 anni in una discarica a cielo aperto. Il cadavere, totalmente privo di vestiti, era rinchiuso all’interno di alcune buste di plastica. I terribili fatti sono avvenuti nel municipio di Tláhuac, a sud di Città del Messico. Gli inquirenti sono riusciti a risalire subito all’identità della piccola vittima: si trattava di Fatima Cecilia Aldriguett Antón.
Secondo le prime ricostruzioni, Fatima è stata rapita, torturata, stuprata e infine uccisa. Martedì 11 febbraio, la mamma Maria Magdalena era arrivata alla scuola della figlia con un ritardo di 20 minuti. Tuttavia, al suo arrivo, i collaboratori dell’istituto scolastico le avevano detto che la bambina era già uscita con un adulto. La mamma, dunque, aveva immediatamente sporto denuncia. Grazie alla telecamere di videosorveglianza, si era visto che Fatima era stata rapita da una donna, che addirittura l’aveva portata fuori dall’Istituto tenendola per mano.
Sabato, però, c’è stato il tragico epilogo. Il corpo di Fatima, straziato dalle torture, è stato trovato tra i rifiuti. Subito, gli inquirenti hanno disposto l’autopsia per comprendere le cause della morte. Il medico legale ha confermato le paure: la bimba di 7 anni era stata abusata sessualmente e seviziata prima di essere uccisa.
Nel frattempo, le autorità di Città del Messico hanno dato inizio alla caccia alla donna, che si presume sia la responsabile di tutte le violenze. Per questo motivo, è stato anche diffuso un identikit. In aggiunta, al fine di accelerare le indagini e la cattura della sospettata, la polizia ha promesso una ricompensa di più di due milioni di pesos, cioè 99mila euro, a chiunque sia in grado di fornire informazioni utili.
Questo è “solo” l’ennesimo omicidio che avviene in Messico. Solo qualche settimana fa, Ingrid Escamilla, una ragazza di 25 anni, è stata accoltellata, scuoiata e sventrata dal compagno 45enne.