Indagini in corso per quanto riguarda gli Spedali Civili di Brescia. Lì infatti si sarebbe verificato il terzo decesso di un neonato nell’arco di una settimana. L’ultimo caso riguarda un bambino nato prematuro il 4 dicembre. La causa sarebbe da attribuire ad un’infezione di cui però ancora non si conoscono le cause.
Gli altri due neonati deceduti erano nella stessa stanza del piccolo che non ce l’ha fatta il 5 gennaio. Il neonato ha avuto uno choc settico il 29 dicembre. La struttura ospedaliera però ha dichiarato che i 3 decessi non sono in alcun modo correlati: «Non sussiste alcuna relazione tra i tre eventi. Si tratta di decessi subentrati a breve distanza l’uno dall’altro, nell’arco di una settimana, ma i quadri clinici rimandano a condizioni di malattia differenti e non appaiono correlati».
La procura al momento ha aperto le indagini mentre il Ministro della Salute Giulia Grillo vuole vederci chiaro riguardo questa vicenda: «È necessario fare chiarezza per capire se ci sia correlazione tra i diversi casi. Lo dobbiamo a questi bambini che non hanno fatto in tempo ad affacciarsi alla vita, ai loro familiari che abbraccio in questo momento di dolore, e anche a chi lavora con impegno e serietà ogni giorno in una struttura eccellente com’è l’ospedale bresciano».
Riguardo l’ultimo decesso, gli Spedali Civili dichiarano: «La morte è riconducibile alle complicanze di una grave infezione sistemica (sepsi), di origine ancora indeterminata, nonostante i molteplici esami microbiologici eseguiti. L’evento merita pertanto chiarezza, e sarà oggetto di indagine da parte delle autorità competenti, con la piena collaborazione dell’ospedale».
Lunedi sarà eseguita l’autopsia sul piccolo per chiarire i motivi del decesso. La regione Lombardia intanto ha creato una commissione d’inchiesta: «Abbiamo dato mandato all’ATS Brescia di disporre una commissione d’inchiesta regionale al fine di avviare tutti i controlli necessari per accertare le cause dei tre decessi. Anche la direzione strategica dell’ASST degli Spedali Civili di Brescia ha avviato i controlli interni per fare chiarezza sui decessi. Da questi primi controlli è emerso che i quadri clinici rimandano a condizioni di malattia differenti e non appaiono correlati. In particolare, si esclude che le circostanze siano da ricondurre ad un focolaio infettivo epidemico».