Una iniziativa di grande solidarietà è stata introdotta dall’Emilia Romagna. La Regione, infatti, ha stabilito che le donne che lottano contro il cancro potranno avere un pensiero in meno. La Regione stessa erogherà un contributo fino a 400 euro per l’acquisto delle parrucche.
Si tratta di una normativa approvata già a settembre 2019, di cui, però, molte pazienti oncologiche non sono ancora a conoscenza. Tra l’altro, proprio in base a ciò, nelle strutture fisiche e nei siti online delle aziende sanitarie sono disponibili dei particolari moduli. La loro compilazione consente alle donne di poter chiedere il finanziamento delle parrucche.
Nello specifico, le donne residenti in Emilia Romagna dovranno allegare diversi documenti al modulo in questione. Oltre alla fotocopia della tessera sanitaria e di un documento di identità in corso di validità, dovranno anche consegnare il certificato, rilasciato dalla Usl di pertinenza, relativo all’attestazione della patologia neoplasica e dell’alopecia causata dai trattamenti radioterapia o chemioterapici. Inoltre, le pazienti oncologiche dovranno fornire anche la ricevuta dell’avvenuto pagamento della parrucca. Successivamente, l’azienda sanitaria si occuperà di controllare se i documenti siano validi e regolari. Poi, eventualmente, accoglierà la domanda di finanziamento e a fornire il contributo necessario.
La prima promotrice di questa iniziativa è stata Odette Piola. “I capelli, per una donna, sono importanti. È importante riconoscersi. Senza capelli, senza ciglia e senza sopracciglia si perde la propria identità fisica. – ha sostenuto – Comunque, deve essere una libera scelta, perché c’è chi decide di andare in giro con la testa nuda e anche questa è una scelta condivisibile“.
La donna ha raccontato di aver lottato lei stessa contro un tumore e di aver affrontato dei momenti bui, anche a causa della mancanza di capelli: “Io, per esempio, non mi sono mai potuta vedere con la testa nuda. Anche a casa indossavo un turbante“. Pertanto, ha sottolineato l’importanza di rispettare la sensibilità e le scelte di ogni paziente. “Quello della perdita dei capelli quando affronti il male è un problema che si aggiunge a un problema più grande. È giusto che anche chi non si può permettere una parrucca abbia sostegno“, aveva concluso.