L’emergenza rifiuti di cui è protagonista Roma è, purtroppo, sotto gli occhi di tutti. I mancati ritiri dei rifiuti hanno portato ad un corposo accumulo di spazzatura per le vie capitoline. Questa emergenza ha coinvolto anche gli istituti scolastici, in particolare i presidi, che hanno minacciato di non riaprire le scuole il 7 gennaio.
Perché questa scelta? La decisione è nata nel momento in cui le aule scolastiche, durante le vacanze natalizie, sono state occupate da numerosi ratti provenienti dai sacchetti della spazzatura lasciati nei pressi dei vari istituti scolastici.
L’Associazione Nazionale Presidi quindi ha preso la decisione di indirizzare una lettera alla sindaca Virginia Raggi: «Il grave problema dell’immondizia investe il tema sanitario, che potrebbe comportare in alcuni casi anche la chiusura delle scuole, soprattutto quelle dell’infanzia ed elementari la cui popolazione è composta da bambini molto piccoli, qualora non fosse tempestivamente risolto».
Fortunatamente la situazione però sembra essere migliorata nella capitale, tant’è che il presidente della sezione Lazio dell’ANP Mario Rusconi ha affermato: «Probabilmente pungolati dalla nostra lettera, nelle scorse ore l’Ama ha provveduto, in diverse zone di Roma, a togliere i cumuli di immondizia. Allo stato attuale, dunque, le possibilità che le scuole della Capitale chiudano è molto basso. Rimangono, però, delle zone critiche come quella di due asili nidi alla Balduina con rifiuti dinanzi agli edifici. Vedremo cosa accadrà nelle prossime ore».
La situazione comunque verrà tenuta sotto controllo perché c’è il concreto pericolo che la situazione possa di nuovo degenerare. Rusconi riguardo ciò dichiara: «Monitoreremo come già abbiamo fatto. Vogliamo che la sindaca Raggi risponda con i fatti e non solo tramite comunicati».
Rusconi dunque conclude: «Questo scenario è diseducativo per i nostri studenti che tutti i giorni nelle aule educhiamo al senso civico, al rispetto per la città e al decoro, alla cura per il bene pubblico, alle regole della convivenza e della cittadinanza