Scuola e religione non sono sempre andate a braccetto. Spesso infatti le due sono state al centro di discussioni per molteplici motivi. Basti pensare ai problemi derivati dal crocifisso in classe o dalle recite natalizie. Questa volta però il problema risulta essere un altro, seppur sempre di natura religiosa.
Negli istituti scolastici, soprattutto negli ultimi anni, sono aumentati gli studenti musulmani. Il risultato di questa novità socio-culturale ha portato inevitabilmente a delle conseguenze, cosa normale quando in un contesto consolidato si inserisce qualcosa di nuovo.
A Pordenone una famiglia musulmana ha provato a contestare una particolare situazione, ovvero l’ora di educazione fisica. Il problema, secondo la famiglia, è che quel momento scolastico è condiviso da maschi e femmine. Sembrerebbe apparentemente un falso problema, dal momento che anche durante le lezioni ci sono maschi e femmine. La problematica risiede nel fatto che, durante l’ora di educazione fisica, molti sono in pantaloncini.
Secondo la religione musulmana è disdicevole una situazione simile e quindi sarebbe meglio non condividere quest’ora di educazione fisica. L’esonero della bambina però non ha avuto esito positivo, quindi continuerà la lezione insieme ai suoi compagni.
È difficile inquadrare questo problema col pensiero occidentale, tant’è che a noi una situazione simile risulta normale. Parlando di immigrazione, Simonetta Polmonari, rappresentante dei presidi del Pordenonese, si è espressa spiegando che l’aumento di immigrati musulmani sta portando ad un aumento di problemi di natura simile.
“Non possono partecipare alle attività extrascolastiche del pomeriggio, non sono autorizzate dalle famiglie a partecipare alle gite” ha proseguito Polmonari. La vita quindi, per queste ragazze, diventa particolarmente complessa. Diventa inoltre difficoltoso anche inserirsi in un contesto sociale dove la donna è vista al pari di un uomo.
Il problema sollevato dai genitori riguardo l’ora di ginnastica non è da sottovalutare: si inizia chiedendo una palestra separata e si rischia di concludere con classi separate. Si potrebbero rendere vane tutte le lotte praticate dal femminismo per la parità dei sessi. Il rispetto per il credo altrui è fondamentale nella moderna società, ma è di pari importanza anche il rispetto per la persona.
Onestamente odio come siete stati soggettivi nello spiegare la differenza dei punti di vista. Chi ha detto che nell’islam non c’è parità fra uomo e donna? Chi ha detto che non siamo femministi? Chi ha detto che la persona non è rispettata? Voi occidentali, solo voi. Mi da molto fastidio il fatto che le persone parlino tanto dell’islam senza aver mai letto il Quran, sembrate ignoranti e lo siete. La lotta per la parità dei sessi non c’entra nulla, né tantomeno si vuole dividere le classi. La famiglia non ha chiesto ciò, ha chiesto solo per SÉ, non che fosse applicato a tutti. Se può essere fatto l’esonero da educazione fisica per gli studenti per motivi di salute, non capisco perché non può essere fatto lo stesso per gli studenti per motivi di religione.