Dal prossimo anno scolastico l’Educazione civica tornerà nelle nostre scuole, grazie all’accordo che dal 29 aprile verrà votato in Aula.
A causa del costo eccessivo non sarà possibile un’ora supplementare dedicata a questa materia, tuttavia ci saranno 33 ore trasversali che verranno attinte dalle altre discipline. Agli studenti verranno spiegati “principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e al benessere della persona”.
Riguardo a chi avrà il compito di occuparsi di questa materia, si è deciso che da questa disciplina “non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica”. Secondo il Corriere “Si farà usando i docenti della classe e l’organico dell’autonomia, cioè quegli insegnanti senza cattedra che sono a disposizione nelle scuole dopo la riforma Renzi: molti di loro sono tra l’altro abilitati (alle superiori) per l’area giuridica e dunque avrebbero le competenze adatte. Comunque la legge prevede dal 2020 un fondo di quattro milioni per la formazione dei docenti. L’insegnamento potrà essere anche affidato a più insegnanti in contitolarità, ma ci sarà un coordinatore («al quale non sono dovuti compensi o indennità» per questo incarico) per ogni classe che dovrà dare un «voto in decimi» ad ogni alunno”.
Il dubbio che a queste condizioni l’Educazione civica sia una materia solo sulla carta, restano. Secondo l’articolo 10 nei prossimi anni si potrebbe avere un’ora completa dedicata a questa disciplina, ma resta da trovare i fondi necessari.