Era in coma da quando aveva assunto sostanze stupefacenti e non ce l’ha fatta. Il rapper Dmx, nome d’arte di Earl Simmons, ha perso definitivamente la sua battaglia contro la droga, di cui era schiavo da tempo, tanto da finire spesso in centri di riabilitazione. Aveva 50 anni.
I famigliari hanno commentato: “Earl era un guerriero che ha combattuto fino alla fine. Amava la sua famiglia con tutto il cuore e apprezziamo il tempo che abbiamo trascorso con lui. La sua musica ha ispirato innumerevoli fan in tutto il mondo e la sua eredità iconica vivrà per sempre“.
Dmx aveva avuto un primo incontro con la droga a 14 anni, anche a causa di una vita senza affetto da parte dei genitori e costellata di violenze. Dopo essere stato in prigione vide una via d’uscita nell’hip hop, prima come dj e poi come artista.
Di sé aveva rivelato: “Ho imparato che dovevo affrontare le cose che mi ferivano. Non avevo qualcuno con cui parlare. Nei quartieri nessuno vuole ascoltare. Parlare dei tuoi problemi è considerato un segno di debolezza. Invece è la cosa più coraggiosa che puoi fare“.
Negli ultimi tempi si era avvicinato alla religione e la sua fede in Dio era molto forte. Lascia 15 figli, tra quelli legittimi ed altri avuti da relazioni casuali, oltre a otto album pubblicati e a tre candidature ai Grammy.