In una classe di una scuola secondaria di secondo grado di Verona, un alunno quattordicenne era stato ripreso più volte dall’insegnante di matematica perché continuava a disturbare e poi era stato anche allontanato dall’aula.
Una volta rientrato ha trovato il suo banco posizionato accanto alla cattedra in modo che l’insegnante potesse controllarlo meglio.
Ma lui non ha desistito, ha continuato a disturbare tentando anche di leggere i voti che la professoressa aveva caricato sul registro elettronico. Lei a questo punto ha colpito il ragazzo sul viso facendogli volare gli occhiali.
Il tribunale non ha creduto al fatto che l’insegnante lo avesse colpito in modo involontario e così l’ha condannata a 10 giorni di carcere e a 600 euro di risarcimento. Ma a quanto pare i suoi avvocati faranno appello alla sentenza.