Portare a passeggio il cane è per tutti noi – uomini o donne – una cosa banale e normale. Non è lo stesso in Afghanistan, in cui, se appartieni al sesso femminile, non puoi possedere né portare con te il tuo amico. Quello che è accaduto a una ragazza e il suo husky è qualcosa di sconvolgente.
È la storia di Sahba Barakzai, una ragazza che vive alle porte di Herat, in Afghanistan occidentale. Nella giornata di venerdì scorso, 7 febbraio 2020, è uscita insieme alla famiglia per fare una passeggiata. Insieme a lei ha portato anche Aseman, il suo cucciolo di husky. A un certo punto, però, da dietro gli alberi è spuntato un gruppo di persone che ha sparato contro il cane. Appena Sahba ha cercato di supplicarli chiedendo loro di smettere, hanno sparato altri quattro colpi. Inevitabilmente, il cucciolo di husky è deceduto. Chi ha sparato ha motivato il gesto, dicendole: “Una donna non può avere un cane“. Così, la ragazza e la famiglia si sono dovuti allontanare.
Sahba tuttavia non ha denunciato l’accaduto. “Non sarebbe servito a nulla. In un Paese in cui le persone uccise non fanno notizia, figuriamoci se avesse avuto senso denunciare alla polizia la morte del mio Aseman. Cosa avrei potuto ottenere?“, ha commentato. Allo stesso tempo, la sorella Setayesh ha rilasciato un’intervista ai giornalisti della Bbc. Lei e la sua famiglia pensano di sapere perché l’husky sia stato ucciso in quel modo: “Ancora non sappiamo cosa abbia spinto quegli uomini a sparare. Però, crediamo che abbia a che fare con il lavoro di Sahba. È la prima donna proprietaria di un club sportivo“.
In effetti, Sahba Barakzai è particolarmente nota nella sua cittadina. Da sempre, lotta a favore dell’emancipazione femminile, in un Paese come l’Afghanistan in cui le donne hanno ancora pochi diritti e ancora meno libertà. Lo fa anche insegnando lo sport, specialmente le arti marziali e il ciclismo, alle ragazze. Venerdì scorso, sarebbe dunque stata punita con l’uccisione del suo amato husky.