Probabilmente una mamma, o un’interessata al mondo dell’educazione, pone una domanda molto interessante all’interno del gruppo facebook “La Classe Capovolta”.
“Chi è il bravo insegnante? – chiede – non persone fisiche, ma le caratteristiche che lo determinano“.
Le risposte non sono mancante. Alcune sono molte profonde, altre un po’ meno. Riportiamo qui le più interessanti.
Il bravo insegnante deve avere competenze osservative cioè deve saper osservare ogni bambino che ha di fronte a fondo per arrivare a una più completa conoscenza, deve saper attuare strategie didattiche a seconda dei bambini che si trova di fronte, deve essere flessibile agli imprevisti e rimodulare la propria azione didattica e soprattutto deve progettare in relazione ai reali bisogni dei bambini.Elisa Mongiovì
Chi insegna divertendoGrazie Sicolo
Chi riesce ad essere equilibrato, motivante, disponibile, preparato, carismatico e mille altre cose è un lavoro difficile e ciò che serve cambia sempre perché è in base agli studenti che hai.Adriana Leotta
Quello che non nasconde la mancanza di professionalità dietro il facile manto della passione, quello che non dice che insegnare è una missione o una vocazione, quello che sa fare un passo indietro al momento giusto, quello fermo ma flessibile, rigoroso ma empatico, che sa motivare perché è motivato, che insegna anche quando non spiega anzi soprattutto quando non spiega, che non smette mai di imparare, che non perde l’entusiasmo, che non scredita i colleghi davanti agli alunni, che non si lamenta di continuo perché è consapevole di quanto sia fortunato, che sa mettersi in discussione senza perdere la rotta, autorevole senza essere autoritario… e molto altro.Elisabetta Bertoldi
Colui che imparando dagli alunni ne riesce ad essere insegnante (a puero discit magister).Rocco Vernavà
Colui o colei che impara nel tempo (all’inizio non può saperlo) che in classe ogni giorno è una scommessa per cui non bisogna né dormire sugli allori né abbattersi per gli insuccessi. Ogni problema ha una soluzione diversa e con la pazienza e la continua ricerca la risposta arriva. Ogni sforzo viene ricompensato, ma con tempi diversi. I momenti più belli e commoventi sono quelli delle soddisfazioni inaspettate sia che si tratti di un piccolo progresso sia di un grande premio sia dell’improvvisa constatazione della raggiunta maturità personale di un allievo del quinto anno o della sintonia instauratasi con un genitore nel continuo lavoro di collaborazione per smussare gli angoli di uno studente difficile o per rafforzare l’autostima di un alunno fragile. Ecco per me queste sono le caratteristiche di un buon insegnante e di un sistema-scuola funzionante.Annalisa De Martino
Chi “cura” in primis la relazione, il resto è come le lattine dietro la macchina degli sposi: farà tanto rumore quanto più forte sarà la relazione di rispetto e stimaDomenica Carrozza
È l’idea che sbagliare non è sbagliato, anzi è un modo per imparare. Se non so fare o se sbaglio un esercizio di matematica devo essere positivo: significa che c’è qualcosa che va approfondito, che non ho capito veramente. Lo sbaglio, l’errore deve essere un’occasione per apprendere. Lo studente non va mai colpevolizzatoMaria Elena Milito Pagliara
chi è chiar* nelle spiegazioni, capace di ascoltare, giust* nei giudizi, capace di mantenere un certo ordine in classe, determinat* nel convincere anche i più distratti a seguire le lezioniViviana Macis
Il bravo insegnante è colui che predica bene, dando l’esempio. Fa il proprio dovere e rispetta i ruoli: lui insegnante, i ragazzi solo allievi… non amici o figli.Bianca Blanche Biscotto
Colui che sa andare oltre un numero, colui che sa mettersi in discussione e riaggiustare il tiro, colui che a volte sa mettersi sullo stesso piano degli alunni per capirne le difficoltà e le potenzialità, colui che sa accettare i complimenti e le critiche, colui che sa spronare tutti a fare del loro meglio, colui che sa collaborare con i colleghi eccSimona Di Cocco
Chi sa mettersi sempre in discussione, chi impara dai colleghi, dagli alunni e dai genitori, chi non usa le generalizzazioni, non etichetta. Chi riesce ad usare il meno possibile gli strumenti punitivi a disposizione, ma sa conquistare stima e credibilità a prescindere da essi, chi non sta in cattedra, ma scende tra loro, mantenendo comunque autorevolezza. Chi sa essere credibile e coerente ai loro occhi. Chi sa dar loro fiducia, toglierla, se non la meritano e poi ridargliela. Perché alla fine tutto passa. Chi li guarda, li ascolta e chi si accorge che ci sono. Chi sa che sono in divenire e mai sempre uguali, che quindi, anche se sbagliano, possono recuperare. All’infinito. Chi ha piacere a stare con gli alunni, ci gioca e ci scherza, ma sa guidarli nelle questioni serie. Chi ha letto almeno una volta ‘Elogio del ripetente” di Affinati e ha cambiato tutto di sé.Elena Albani
Il bravo insegnante è colui che guarda negli occhi i suoi studenti e vede Delle persone, con le loro diverse sensibilità e fragilità. Preparato e appassionato della sua materia. Equilibrato nel gestire la classe. Diplomatico ma onesto con i genitori. Capace di vedere le potenzialità nei suoi studenti e di incoraggiarli socraticamente a realizzarle.Maria Teresa Petrone
Una persona equa che dedica all’insegnamento passione e pazienza. Una persona severa quando serve che sappia dire puoi fare meglio, una persona autorevole che meriti rispetto per ciò che fa e non, per ciò che diceClaudia E. Stomeo