Quando si parla di disabilità si tende a prendere in considerazione handicap fisici oppure un determinato limite per quel che riguarda l’apprendimento. Di rado si considera un disturbo che potrebbe essere facilmente superabile ma che, di fatto, è difficile curare a causa della povertà.
Milioni di persone infatti avrebbero bisogno di occhiali da vista ma purtroppo non hanno la possibilità di comprarli. Secondo l’Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità (Iapb) sono più di un miliardo, mentre per il Boston consulting group sono oltre 2,5 miliardi.
I problemi di vista, che potrebbero essere corretti con dei semplici occhiali nell’80% dei casi, sono la forma di disabilità più diffusa al mondo. Eppure ci sono decine di milioni di bambini che non ne sono provvisti perché non hanno possibilità di pagare la visita oculistica o acquistare gli occhiali.
Kovin Naidoo, direttore di Our Children’s Vision (organizzazione che fornisce gratuitamente occhiali in Africa), ha commentato così la questione: “Molti di loro sono classificati come cattivi allievi o semplicemente stupidi, e quindi non vanno avanti a scuola”. È bene sottolineare come, il 30% dei bambini con problemi alla vista, tende poi a risentirne a livello di salute, apprendimento e sviluppo sociale per tutto il resto della vita.
Nonostante i problemi alla vista siano i più diffusi, vengono destinate poche risorse. Si pensi che nel 2015 sono stati destinati 37 milioni di dollari per dare occhiali a quei paesi in via di sviluppo, ma quella cifra corrisponde all’1% delle risorse dedicate alla salute globali. Il tutto però si trasforma in una perdita di oltre 200 miliardi di dollari l’anno a causa della mancata produttività.
Per quanto riguarda i paesi del terzo mondo si parla di mancanza di medici specializzati (in Uganda, ad esempio, ci sono solo 45 oculisti per 41 milioni di persone). In India invece vincono i pregiudizi: le persone con occhiali sono considerate malate.