Quante volte è capitato di sbattere il mignolo ad un mobile e lasciarci andare alle più becere imprecazioni? Sicuramente molte. Ma questo deprecabile comportamento potrebbe essere riabilitato, o meglio, avrebbe una valenza veramente utile. A dirlo è lo psicologo Richard Stephens dell’Università di Keele in Inghilterra che conduce da molti anni uno studio al riguardo.
A quanto pare dire e ripetere una parolaccia aiuterebbe realmente a sopportare meglio il dolore. L’esperimento è stato condotto su alcuni volontari i quali dovevano tenere in mano una lastra di ghiaccio. Dall’esperimento risulta che ripetere un insulto piuttosto che una parola neutra abbia contribuito a resistere maggiormente allo stress provocato dal freddo. Un approfondimento riguardo a questo test ha dimostrato però che non c’è alcuna reazione fisico-chimica legata alla reazione che le parolacce provocano nel nostro cervello.
Un nuovo esperimento consisteva nel far pedalare per un lungo periodo di tempo i volontari, infine per 30 secondi veniva aumentata la resistenza della pedalata. I volontari hanno affrontato questi interminabili secondi prima imprecando e poi ripetendo una parola neutra. Dire le parolacce ha contribuito sorprendentemente ad affrontare meglio la prova ma non sono stati rilevati cambiamenti fisici che facessero pensare ad una reazione corporea.
Non soddisfatti, altri psicologi hanno proseguito con gli esperimenti, questa volta nel Marist College. I volontari stavolta erano chiamati a scrivere il maggior numero di parole che iniziassero con una determinata lettera, in seguito è stata fatta la stessa cosa con le parolacce. Lo studio ha evidenziato che chi è a conoscenza di molte parole lo è anche con le parolacce. Quindi chi si lascia andare ad imprecazioni non è per forza una persona con povertà di linguaggio, anzi, spesso è il contrario.