Fare delle scelte importanti nella vita è sempre una situazione delicata, quasi da prendere con le pinze. Se poi queste scelte segneranno inevitabilmente il nostro futuro, la situazione diventa ancora più spinosa. Una scelta prematura, compiuta intorno ai 13-14 anni, ha segnato la vita di molti ragazzi: questo è quanto è stato riportato dal Rapporto 2018 condotto da AlmaDiploma.
I dati, purtroppo, parlano chiaro: quasi uno studente su due (45%) intervistato prima del conseguimento della Maturità, ha dichiarato di aver sbagliato indirizzo. Gli stessi ragazzi, intervistati a distanza di un anno, hanno riconfermato quanto detto in precedenza nel 42% dei casi. L’analisi svolta ha interessato 80mila diplomati del 2016 e del 2014 che sono stati intervistati a uno e tre anni dal conseguimento del diploma. Tra gli intervistati è risultato che il 70% avrebbe scelto la via universitaria, mentre gli altri avrebbero optato per la ricerca di un lavoro.
A dire la sua sulla situazione scolastica è intervenuto Mauro Borsarini, presidente di AlmaDiploma: “La transizione post diploma pone il ragazzo di fronte a problematiche complesse: la conoscenza di sé, il possesso delle informazioni indispensabili sull’università e sul mondo del lavoro. Proprio per questo diventa fondamentale mettere in atto delle politiche di orientamento che supportino i giovani sia nella scelta dell’università che nel loro ingresso nel mercato del lavoro”. Ha proseguito dicendo :” L’indagine permette alle scuole di acquisire elementi per poter valutare l’efficacia esterna del proprio curriculum di studi, delle proprie metodologie di insegnamento e della propria progettazione educativa e didattica”.
Dal rapporto spiccano alcuni dati interessanti: il 55% degli intervistati del 2016 ha dichiarato che, potendo tornare indietro, avrebbero scelto lo stesso percorso di studi nella medesima scuola, il 45% invece avrebbe compiuto una scelta differente. È bene comunque ricordare che, data l’età in cui si compie questa importante scelta, è molto sentita l’influenza genitoriale e quella degli insegnanti delle scuole medie i quali, senza averne colpe ovviamente, potrebbero aver indotto il ragazzo in una scelta erronea.
Tra i ragazzi che cambierebbero percorso scolastico, oltre un quarto di loro cambierebbe scuola ed indirizzo, il 12% è convinto del proprio corso ma non lo rifrequenterebbe nella stessa scuola, l’8% opterebbe per un differente indirizzo scolastico che però avrebbe svolto volentieri nella stessa scuola.
I ragazzi, intervistati ad un anno dal conseguimento della maturità, replicherebbero le stesse scelte nel 57% dei casi ma il 27% degli intervistati cambierebbero scuola e indirizzo.
Nel rapporto risultano anche i dati per quel che riguarda le iscrizioni universitarie: tra i ragazzi che hanno conseguito il diploma nel 2016, intervistati ad un anno di distanza, hanno optato per un’istruzione universitaria nel 67% dei casi. Dallo studio risulta che tra gli iscritti i più numerosi sono i diplomati al liceo (68%) seguiti da coloro che hanno ottenuto un diploma ad una scuola tecnica (37%) mentre coloro che hanno frequentato una scuola professionale sono il 18%. Gli intervistati che prima del diploma hanno dichiarato di voler frequentare l’università, hanno confermato questa scelta nell’86% dei casi, mentre il restante 8% ha cambiato idea.
È bene sottolineare che nella scelta di proseguire gli studi è stata determinante sia la situazione economica famigliare, sia il fatto che almeno uno dei genitori avesse conseguito la laurea.