Il giurista Pietro Ichino dice la sua sul ritorno a scuola a settembre con la didattica in presenza.
“Il solo modo per sventare il rischio di un altro anno funestato dal confinamento a casa di bambini e ragazzi, costretti alla didattica a distanza, è chiedere di sottoporsi alla vaccinazione a tutti, insegnanti e allievi, con la sola eccezione di coloro per i quali ci siano controindicazioni mediche” scrive su La Voce.info.
“Se si considerano non solo i danni prodotti dalla diffusione dell’infezione sul piano della salute pubblica – che si misurano in migliaia di morti – ma anche quelli indiretti che colpiscono il livello di istruzione di un’intera generazione, sembra impossibile dubitare della necessità di una legge che imponga questa misura di sicurezza, almeno al personale insegnante e amministrativo della scuola, come già è stato fatto per il settore sanitario” prosegue.
Aggiunge che il Ministero dell’Istruzione dovrebbe “chiedere ai propri dipendenti a norma dell’articolo 2087 del codice civile e dell’articolo 15 del Testo unico per la sicurezza nei luoghi di lavoro (decreto legislativo n. 81/2008) di sottoporsi a questa misura di prevenzione, nell’interesse proprio, degli altri dipendenti, degli studenti e di ogni altra persona che frequenta gli istituti scolastici. E altrettanto possono – ovviamente – fare tutti gli istituti scolastici privati“.