Il coordinatore del Cts, Agostino Miozzo, parla con preoccupazione di didattica in presenza ed esami di maturità.
“In alcune regioni ci sono dei giovani che andranno alla maturità quest’anno e che dal 4 marzo ad oggi hanno fatto non più di 3 settimane scuola in presenza. Questo è veramente pericoloso” afferma.
“La dad è uno strumento importante ma non può essere sostitutiva del momento didattico in presenza. Quindi i rischi potenziali del rientro sono bilanciati dalla possibilità di dare a questi ragazzi l’opportunità di ritornare al loro ambito naturale” prosegue.
“I prefetti hanno fatto uno straordinario lavoro di indagine e di valutazione delle criticità locali legate ai trasporti, alle condizioni sanitarie, agli assembramenti, e localmente hanno dato indicazioni. In alcune regioni queste indicazioni hanno trovato soluzioni, ad esempio i governatori hanno affittato degli autobus privati, in altre sono ancora alla ricerca” specifica.
Miozzo aggiunge: “Al ministro Speranza ieri abbiamo ribadito che le scuole non sono un momento di rischio e di pericolo particolare. È chiaro che il rischio zero non c’è da nessuna parte in questo momento ma la scuola non è un momento di rischio, quindi, come previsto dal Dpcm approvato il 14 gennaio, abbiamo ritenuto di riaffermare che non si capisce perché non si deve tornare a scuola, laddove ci sono le condizioni di garantire la riduzione dei potenziali rischi esterni alla scuola“.
“I nostri ragazzi non possono restare in isolamento. Ci sono molti studi che stanno evidenziando le criticità provocate dalla didattica a distanza: problemi di carattere neuropsicologico, disturbi del comportamento, gravi situazioni depressive, e grave gap di formazione” conclude.