Roberto Ricci, presidente dell’Invalsi, esprime il suo parere sulla didattica a distanza sul sito ufficiale dell’ente.
“A questa modalità didattica ci si è spesso riferiti come a una sconfitta, termine che appare piuttosto ingeneroso verso i docenti che hanno utilizzato l’unico strumento possibile per continuare a fare scuola, in un momento in cui la sola alternativa sarebbe stata nessuna didattica” dichiara.
“Dare invece a tutti gli allievi l’opportunità di restare connessi con la Scuola ha significato – e significa in alcuni casi – garantire a ogni studente il conseguimento dei traguardi previsti dalle Indicazioni nazionali/Linee guida e rendere così effettiva e agita l’inclusione” aggiunge.
Parla poi di Prove Invalsi: “Le Prove si sono ancora una volta rivelate di cruciale importanza per capire in quali ambiti gli studenti hanno maggiore bisogno di aiuto e per sostenere la Scuola nel trovare le migliori soluzioni“.
“Le Prove infatti non servono a dare voti agli studenti, mito ormai sfatato: il loro compito è misurare il livello di alcune competenze fondamentali. Non si tratta di valutazioni alternative a quelle dei docenti ma complementari a queste; la restituzione degli esiti delle Prove serve alle scuole per avere un elemento ulteriore di confronto da cui muovere per il miglioramento” prosegue.
“Ritengo si possa affermare che ci stiamo incamminando su una strada sempre più orientata verso l’obiettivo di rimettere il benessere della Scuola e degli studenti, di tutti gli studenti, al centro dell’attenzione, utilizzando ogni strumento che abbiamo a disposizione. Ed è questa una sfida alla quale ciascuno di noi è chiamato a rispondere” conclude.